Perseo omicidi: esame e contro esame del “Padrino”

udienza-perseo-giampaLamezia Terme – Torna in aula Giampà Giuseppe davanti alla Corte di Assise di Catanzaro nel processo a carico di Vincenzo Arcieri (difeso dagli Avvocati Aldo Ferraro e Enzo Galeota), Franco Trovato(con gli Avvocati Salvatore Staiano e Anselmo Torchia), Antonio Voci (con l’Avvocato Leopoldo Marchese) e Giancarlo Chirumbolo (con l’Avvocato Francesco Pagliuso). Oggi è stato innanzitutto completato l’esame di Giampà da parte del pubblico ministero della Distrettuale Antimafia di Catanzaro Elio Romano, che ha ripercorso le fasi decisionali ed esecutive degli omicidi di Nicola Gualtieri, Giuseppe Chirumbolo e Bruno Cittadino, dopo avere trattato, nell’udienza scorsa, dell’omicidio di Pietro Pulice.
E’ stato poi il turno dei difensori degli imputati, che hanno proceduto al controesame del collaboratore di giustizia, al fine di far emergere le contraddizioni non solo tra le versioni rese in precedenza da Giuseppe Giampà, ma soprattutto esistenti tra le sue dichiarazioni e quelle rese dagli altri collaboratori già esaminati. Dal controesame dell’Avvocato Aldo Ferraro ferraro041215nell’interesse di Vincenzo Arcieri è emerso che le dichiarazioni rese da Giuseppe Giampà siano tutte de relato, in quanto egli, che pure avrebbe deciso l’omicidio di Pietro Pulice, ha escluso il coinvolgimento in tale fase di Arcieri e, soprattutto, di avere mai parlato direttamente con l’imputato, con la conseguenza che tali dichiarazioni non possono costituire il riscontro di quelle rese da
Saverio e Rosario Cappello in quanto proprio tali ultimi due collaboratori sono stati la fonte delle conoscenze riferite da Giuseppe Giampà.
E’ poi intervenuto l’Avvocato Leopoldo Marchese, nell’interesse di Antonio Voci, che ha fatto emergere alcune contraddizioni nel racconto di Giampà in merito al coinvolgimento del suo assistito nell’omicidio di Nicola Gualtieri, con specifico riferimento alla consapevolezza di ciò che lo stesso Giampà aveva intenzione di compiere ai danni del Gualtieri. E’ stato poi il turno degli Avvocati staiano-udienza141215Staiano e Torchia per Franco Trovato, i quali hanno fatto emergere come Giuseppe Giampà abbia cambiato versione rispetto alla individuazione del killer che materialmente uccise Giuseppe Chirumbolo, prima identificato in Francesco Vasile, e solo da ultimo in Alessandro Torcasio. Nel tentativo di giustificare tale contraddizione, Giuseppe Giampà ha riferito di essere stato convocato a gennaio del 2015 presso la Questura di Catanzaro dove gli è stato fatto visionare il filmato che ritraeva l’esecutore materiale di tale omicidio, che gli avrebbe consentito di identificarlo, per fattezze fisiche, in Alessandro Torcasio.
Nonostante la richiesta di ottenere il deposito di tale nuovo verbale, la Corte di Assise ha deciso di procedere oltre, sicché il controesame si è concluso con l’intervento dell’Avvocato Pagliuso-30-05-02Francesco Pagliuso che, in difesa di Giancarlo Chirumbolo, ha fatto emergere come Giampà non solo fosse a conoscenza, prima che diventasse collaboratore di giustizia, delle dichiarazioni rese da Angelo Torcasio e da Saverio Cappello, ma soprattutto di come tali verbali erano nella disponibilità dello stesso collaboratore già quando si trovava in carcere, insinuando così seri dubbi sulla genuinità delle accuse mosse da Giampà, e facendo altresì emergere i propositi omicidiari di Giuseppe Giampà nei confronti di Giancarlo Chirumbolo, che “sarebbe stato il prossimo ad essere eliminato dopo i Carrà”. L’udienza è stata quindi rinviata per l’esame di Luca Piraina quale ultimo collaboratore di giustizia indicato dal pubblico ministero, nonché l’esame degli imputati in procedimento connesso Maurizio Molinaro e Alessandro Torcasio.