Lamezia: Panedigano, “no a privati in Multiservizi”

multiservizi29-04
Lamezia Terme – “Il capogruppo di Lamezia Unita da ex berlusconiano agogna dei “Capitani coraggiosi” che vengano a salvare la nostra Multiservizi. A supporto della sua dotta proposta cita delle analisi condotte dal Sole 24 Ore che dimostrerebbero come solo con l’avvento di soci privati le aziende pubbliche cosiddette multiutility riescano a sopravvivere (come se il quotidiano della Confindustria non avesse più di qualche interesse a sostenere i business dei privati), ma dimentica come proprio qui a Lamezia un solido imprenditore del settore abbia dovuto buttare la spugna e rinunciare a gestire il depuratore, perché i Comuni che conferiscono il liquame non pagano il costo della depurazione”. E’ quanto sostiene in una nota Nicolino Panedigrano, di “AmoLamezia”, secondo il quale “Luigi Muraca dimentica soprattutto che il debitore di gran lunga maggiore della Multiservizi (e, quindi, chi la mette gravemente in crisi) è proprio quel Comune di Lamezia, che da circa un annetto lui sta contribuendo ad amministrare, senza che si intravveda una qualche sostanziale inversione di tendenza rispetto alla passata amministrazione”. Per Panedigrano “in più dimentica che cinque anni fa oltre il 95% degli italiani con due storici referendum hanno detto no alla privatizzazione dell’acqua e che la Multiservizi, lui lo voglia o no, gestisce anche il servizio di acquedotto della nostra città. E quindi i privati, per rispetto al volere di tutti i cittadini e dei lametini in particolare, non possono mettere piedi nella Multiservizi”. Per Pamdegrinao, poi, “Luigi Muraca” dovrebe riflettere su “una cosa. Qualche anno fa noi ed altri abbiamo combattuto e vinto una battaglia impedendo alla Multiservizi di costruire una terza discarica vicino a pregiati vigneti dell’azienda Statti. Se, invece di essere gestita da enti pubblici, la Multiservizi fosse stata gestita da qualcuno dei suoi capitani coraggiosi, ben difficilmente questo privato – conclude – avrebbe rinunciato al suo legittimo profitto per rispettare il più generale interesse pubblico alla tutela dell’ambiente e della sopravvivenza di una agricoltura di qualità. Ecco che allora su questi temi c’è bisogna davvero di una Lamezia unita, non intontita”.