Un intero paese ha ricordato Carlo e si è stretto alla madre Pina Majone

trigesimo-carlo-mauroLamezia Terme – Una numerosa partecipazione di gente che sente il bisogno di radunarsi attorno ad una famiglia per ricordare qualcuno che non c’è più è sempre il segno indiscutibile di quanto una persona abbia saputo seminare nel corso della sua vita. È quello che è accaduto ieri a 30 giorni dalla prematura scomparsa dell’avvocato Carlo Mauro, in una messa molto partecipata di suffragio celebrata nella Chiesa Matrice di Sambiase in Lamezia Terme.
trigesimo-carlo-mauro1Ma una Chiesa così stipata di parenti, amici e colleghi diventa sempre un’attestazione di affetto nei confronti della famiglia di chi non c’è più, in particolare verso quelle madri a cui è toccato in sorte la disgrazia di dover sopravvivere ai propri figli. È il caso della madre di Carlo, Pina Majone Mauro, acuta e prolifica poetessa della nostra terra, professoressa di Lettere e ricercatrice storica. Oggi Pina Majone è una donna comprensibilmente spenta e devastata.
A chi, durante la funzione le stringeva le mani, a chi l’abbracciava nel vano tentativo di infonderle conforto, questa madre “amputata” continuava ieri a ripetere: “non riesco a respirare”.
Quattro parole tutt’altro che semplici capaci di comunicare quanto continuare a vivere, per lei, adesso che Carlo non c’è più, sia diventato orribile.
Davanti alla perdita di un figlio ancora nel pieno della vita non esistono parole di conforto che non risultino vuote; possano almeno i tantissimi ricordi e i racconti di chi Carlo lo ha conosciuto strappare a questa madre ancora qualche sorriso.
A lei, alla sorella Jenny ed alla moglie Lorella giunga ancora una volta la nostra vicinanza. (mls)