Lamezia: Ruberto, “rivedere la delibera 136 del 30 aprile perché errata”

rp_ruberto-pasqualino-11-300x199.jpgLamezia Terme – Di recente la giunta Mascaro ha adottato un delibera con la quale stabilisce le tariffe di servizi a domanda individuale in ambito culturale e sportivo. Una delibera richiesta per la previsione di Bilancio di entrate relative al settore culturale e sportivo, ed in particolare le tariffe per fruire di Teatri, Museo, Palazzi storici e palestre scolastiche. Bene, questa delibera per il consigliere comunale Pasqualino Ruberto è errata e ne chiede la revisione, spiegandone le ragioni che noi pubblichiamo per intero al fine di evitare interpretazioni diverse e non corrispondenti al suo elaborato finanziario

Il testo del comunicato
“Sembra che un brutto destino si sia appropriato dei conti del comune di Lamezia Terme, ancora non si capisce fino in fondo quale è lo stato dei conti che ha ereditato la amministrazione Mascaro dal suo predecessore Speranza, non si ha contezza delle reali possibilità di evitare il dissesto, obiettivo che se percorribile tutti i cittadini vorrebbero si raggiungesse, che subito escono fuori errori contabili e politici grossolani che poco ci lasciano tranquilli per il presente e per il futuro.
La Giunta Mascaro con delibera nr. 136 del 30 di Aprile, da pochi giorni pubblicata all’Albo Pretorio, ha determinato le tariffe di servizi a domanda individuale in ambito culturale e sportivo. Una delibera richiesta per la previsione di Bilancio di entrate relative al settore culturale e sportivo, ed in particolare le tariffe per fruire di Teatri, Museo, Palazzi storici e palestre scolastiche. Tariffe che correlate ai costi di gestione devono garantire entrate pari almeno al 36% dei costi stessi, obbligo imposto dalla legge per i comuni che sono strutturalmente deficitari come purtroppo è quello di Lamezia Terme.
Nella delibera al punto 8 si richiama un allegato che analizza costi ed entrate delle singole strutture e si da atto che le tariffe determinate si possono adottare perché ci sarebbe una copertura delle entrate pari al 38,69% dei costi, pertanto rispettosa della legge che prevede una copertura minima del 36%. Ma da una attenta analisi della scheda allegata alla delibera emerge una grave irregolarità contabile che inficia, secondo me, la delibera e la determinazione delle tariffe su cui si basa il calcolo per il rispetto della norma.
Nella scheda vengono riportati i costi di gestione e le entrate delle 10 strutture oggetto dei servizi a domanda individuale del settore cultura e sport, precisamente: Teatro Grandinetti, Politeama, Umberto, Palazzo Nicotera, Museo Archeologico, San Domenico piano terra, San Domenico piano secondo, Palazzo Panariti e Palestre Scolastiche. Le Tariffe stabilite in delibera garantirebbero una entrata annua al comune pari ad Euro 237.600,00 rispetto ad un valore complessivo dei costi pari ad Euro 1.074.047,69 per una percentuale di copertura pari al 22,13% che non rispecchia quanto stabilito per legge. Tale situazione implicherebbe la non correttezza del bilancio di previsione e le sanzioni di decurtazioni di trasferimenti erariali dallo stato al comune con ulteriore destabilizzazione finanziaria.
Per questi motivi ho protocollato al comune una nota indirizzata al Sindaco, anche nelle sue vesti di assessore al bilancio, ed alla direzione del settore finanze e promozione del territorio per adottare gli opportuni provvedimenti correttivi. Mettendo in evidenza che la percentuale di copertura dei costi non si determina dalla media delle singole percentuali ma dal rapporto tra entrate complessive e costi complessivi di tutto il settore culture e sport come sopra riportato.
Questa delibera inoltre doveva essere inserita tra i documenti da trasmettere al Ministero degli Interni per come richiesta, con altri documenti da inviare entro il 9 maggio, ad integrazione dei documenti per istruttoria del piano di riequilibrio, se così è stato fatto spero non sarà determinante ai fini di una istruttoria negativa. Si aggiunge inoltre il problema della impossibilità dei tempi per riformulare le tariffe, infatti le stesse bisogna determinarle prima della data ultima stabilita per la approvazione del bilancio ad oggi ancora fissata al 30 aprile. Evitare il dissesto non può essere solo una speranza ma una condotta operativa e di scelte politiche che devono portare all’obiettivo, errori, ritardi e scelte sbagliate ( con la Puteri forse questo si sarebbe evitato) rischiano di mandare sempre più nel baratro la città. Le speranze del passato oggi reiterate non mi lasciano assolutamente tranquillo”.

Pasqualino Ruberto consigliere comunale Labor