Camera penale: diritto penale degli alimenti e il professor Raimondi

raimondi-pagliuso110616Lamezia Terme – “Prevenzione e precauzione nel diritto penale degli alimenti” è stato il tema di fondo della lezione programmata del Corso organizzato dalla Scuola Forense della Camera Penale Lametina, nell’ambito del corso di perfezionamento per penalisti. A tenere la lezione nell’aula “G. Garofalo” del Tribunale lametino l’Avvocato Professor Nunzio Raimondi, insigne Avvocato catanzarese e Docente di diritto penale nell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro.
I lavori sono stati introdotti dall’Avvocato Francesco Pagliuso, segretario della Camera Penale.
Il segretario Pagliuso ha presentato l’illustre Oratore segnalandone le notevoli capacità professionali e sopratutto tratteggiandone il profilo di Studioso del Diritto Penale.
L’Avvocato Raimondi ha quindi svolto la sua lezione magistrale trattando diversi profili problematici dell’argomento di grande attualità soprattutto per quanto riguarda la produzione e la consunzione di prodotti destinati all’uso commerciale.
Si tratta di un argomento ostico caratterizzato da una disciplina molto complessa, a partire già delle fonti normative che sono molteplici e di livello differente (leggi-delega; circolari ministeriali, regolamenti, direttive CEE, ecc.). Aspetti complessi sui quali il brillante relatore ha posto la sua attenzione spiegandone i contenuti e affrontando il problema della cosiddetta distonia normativa, derivante da una intersezione fra due diversi piani di intervento: quello amministrativo, da una parte, e quello penale, dall’altro.
Ciò ovviamente determina sia problemi d’individuazione della “ratio legis” ma anche per la gradualità sanzionatoria della pena.
Altro aspetto su cui il Professor Raimondi si è soffermato: la promiscuità dell’uso di definizioni nel diritto alimentare che crea non pochi problemi interpretativi al punto da richiedere l’intervento della Corte costituzionale per dare una definizione di prodotti alimentari.
Raimondi facendo riferimento al principio di precauzione ha fatto notare che si tratta di un criterio che può ( o deve) orientare l’intervento legislativo nella regolamentazione d’attività rischiose.
Altri aspetti affrontati attengono alla differenza tra la logica di prevenzione e quella di precauzione.
Mentre la prima mira alla riduzione dei rischi in quanto prevedibili, la logica della precauzione, invece, si interessa di rischi ignoti che secondo conoscenze nomologiche non sono razionalmente escludibili.
Durante il suo intervento, il Professor Raimondi ha rimarcato la sua attenzione sul fatto che il diritto alimentare costituisce un banco di prova del processo di flessibilizzazione delle classiche categorie penalistiche soprattutto con riguardo all’anticipazione della soglia di punibilità.
Lezione, questa, di grande caratura che nasce da una relazione che il relatore ha tenuto in un convegno organizzato dall’Istituto Superiore di Scienze Penalistiche da lui stesso presieduto nel settembre 2005 in occasione dell’Expo di Milano.
Stefania Sesto