Lamezia: il sabato di Trame con Giusi Nicolini

Trame-NicoliniLamezia Terme – Il sabato di Trame6 chiude con l´incontro “l´isola del giorno dopo” , con una Sindaca che ha fatto 12 ore di viaggio per essere a Trame, a Lamezia Terme a raccontare la bellezza della “sua” Isola, la sua Lampedusa, che è confine e porta d´Europa. E che regala al bagno di folla che l´attende parole di generosa umanitá.
“Di accoglienza non si muore, e l’emergenza si può governare” dice Giusi Nicolini, sul palco di Piazzetta San Domenico, ad intervistarla il giornalista di Liberation, Eric Jozsef. Per la sindaca siciliana, nota per l’impegno umanitario e per aver vinto il Premio “Simone de Beauvoir” 2016 in una serata impreziosita dalla musica di Francesca Prestia.
«In giro c’è tanta propaganda per alimentare l’idea di un’Europa che fa la guerra ai poveri per spostare l’attenzione da quel disegno europeo andato in frantumi» ha detto senza mezzi termini Nicolini, primo cittadino di un’isola che, come ha affermato Jozsef, “è uno spartiacque: per alcuni è porta di speranza, mentre per altri è frontiera, cioè chiusura”. La Nicolini ha soprattutto criticato “l’attuale sistema di accoglienza europeo che è respingente. Bisogna rivedere Dublino così come è concepito”. Così come si è scagliata contro “chi usa la logica emergenziale per fare affari facili. È un’occasione troppo ghiotta e ci guadagnano tutti. Invece dobbiamo costruire una rete tra i territori di frontiera. La politica ha paura, ma sta a noi risvegliare l’idea positiva del Mediterraneo. È solo così che costruiremo il nostro futuro”.
Le posizioni di “chi, come Salvini e Gasparri, ritiene che il soccorso in mare incoraggi i criminali. Queste persone sbagliano. -Continua la Sindaca – L’emergenza nutre la paura e rafforza chi punta alla rinascita dei nazionalismi. Noi continuiamo a fare accoglienza di frontiera, e non è vero che l’isola sia morta e che il turismo sia sparito. Anzi. Non è inoltre vero che entrano tutti. A Lampedusa avviene l’identificazione. E poi sono pochissimi i migranti che vogliono restare in Italia; preferiscono i Paesi del Nord Europa, che hanno un sistema di welfare migliore. Le migrazioni” conclude Giusi Nicolini “sono una questione epocale e bisogna organizzarsi”.