Lamezia: il Sindaco Mascaro tuona contro Piccioni e Villella

conferenza-mascaro06Lamezia Terme – Il Sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, tuona contro Rosario Piccioni e Aquila Villella che rappresentano quella parte della politica che ha governato la città durante la gestione Speranza e che ha provocato un predissesto al comune di Lamezia con una rovinosa situazione economico-contabile. Di seguto riportiamo l’intervento integrale del Sindaco Paolo Mascaro pubblicato sulla sua pagina facebook:

“Mentre lavoro sento una macchina che gira per la città pubblicizzando un incontro pubblico che si terrà il 23/06; in vari punti della città vedo volantini che pubblicizzano il medesimo incontro; sui muri della città tanti manifesti per pubblicizzare sempre lo stesso evento.
Chi ha distrutto per dieci anni la città conducendola per mano al pre-dissesto conclamato (che il mio coraggio sta cercando di evitare) ha la faccia tosta, con il solito arrogante ed offensivo comportamento del professorino radical-chic, di dire che in un anno si sono fatte “parole, parole, parole”.
Caro Consigliere ed ex Assessore, hai tante responsabilità politiche che i soldi che stai buttando per pubblicizzare l’evento avresti fatto bene a darli a quel Comune che hai, anche Tu, condotto alla rovina.
Per il resto, stai tranquillo: alla mia città riferirò io ciò che ho fatto (tanto) in questi mesi; ovviamente Tu non puoi saperlo: sei troppo preso dal saccente modo di fare di una vecchia politica già spazzata via dal voto popolare e sempre più lontana dai desiderata della gente che vuole dai suoi amministratori solo lavoro e serietà.
A proposito: riferisci anche che dal giugno del 2015 tra le spese di rappresentanza del Comune non vi sono più i caffè prelevati dal distributore posto nel Palazzo di Città (strano ma vero: prima erano spesa di rappresentanza!) nè vi sono più le spese di noleggio dell’autovettura del Sindaco (strano ma vero: vi era anche questa spesa!).
Riferisci che Lamezia è uscita dall’incubo, dal Vostro incubo.
Le altre cose le riferirò io.
Anzi, dimenticavo: dai anche una scusa credibile del perchè avete fatto sparire dai residui 14.000.000 di euro di debito acqua.
Dicevano bene alcuni: alla vergogna non c’è mai fine.”