Ricordo di Francesco Pagliuso nel trigesimo della scomparsa

Pagliuso-11-08-2016Lamezia Terme – Questo pomeriggio nella Chiesa del Rosario a Lamezia è stata celebrata una messa in ricordo dell’avvocato Francesco Pagliuso, a trenta giorni dalla sua tragica scomparsa.
In tanti si sono stretti attorno al dolore dei familiari, alla mamma Rosetta, al papà Giovanni Battista, alla moglie Antonella con il figlio, alle sorelle Angela Rita e Antonella, ai nipoti, ai parenti. Anche oggi una folla commossa ha partecipato alla cerimonia per ricordare “il principe del foro penale Lametino”, che una mano assassina ha strappato ai suoi cari ed ai suoi collaboratori la sera del 9 agosto scorso, uccidendo una rara figura di penalista, gentiluomo d’altri tempi. Un uomo,  Francesco Pagliuso, che ha fatto della professione legale una ragione di vita e una regola morale, con una dedizione quotidiana, fino a che una mano tigresimo-pagliusoassassina non ha distrutto la sua vita. L’agguato fu eseguito in via Marconi, tra i quartieri Nicastro e Sambiase. Al momento dell’omicidio l’avvocato Pagliuso si trovava a bordo  della sua auto nel giardino di casa. Il professionista stava rincasando a bordo del suo Suv Volkswagen quando il killer, che lo attendeva nel cortile, si e’ avvicinato sparando alcuni colpi di pistola, tre dei quali mortali. Furono poi i Carabinieri, intorno alle 3,30 del 10 agosto, allertati dalla compagna di Pagliuso che aveva tentato inutilmente di contattarlo telefonicamente, a trovare il cadavere. I militari della compagnia lametina, diretta dal capitano Fabio Vincelli, trovarono il corpo senza vita al posto di guida della vettura, che aveva ancora la portiera aperta, segno che la vittima stava scendendo quando l’assassino ha sparato. Le sequenze dell’agguato furono riprese dalle telecamere di sorveglianza. Un omicidio,eccellente, che ha scosso, non solo la città di Lamezia Terme, ma,l’intera Calabria e anche gli ambienti dell’avvocatuta nazionale. Francesco Pagliuso era infatti stimato e apprezzato penalista conosciuto in tutta la penisola, per il suo spiccato talento e le doti naturali che l’hanno reso protagonista del foro lametino. A 43 anni era già all’apice di una carriera folgorante, costruita giorno dopo giorno, con impegno e dedizione per una professione che era la sua vita. Tanto da fargli lasciare la carriera di ufficiale della guardia di finanza per dedicarsi alla sua passione: l’avvocatura. Un omicidio eccellente che ha lasciato tutti attoniti. La comunità attente ora risposte.