Lamezia: 5 Stelle, “Multiservizi basta con il terrorismo verso i cittadini”

meetup-lameziaLamezia Terme – “L’invito a portare i libri in Tribunale, lo avevamo formulato al Presidente Costanzo nel febbraio scorso. La Dirigenza della Multiservizi ha preferito tirare dritto, negando l’evidenza di una profonda crisi societaria. Ma Costanzo dimentica che “Non si va in Paradiso a dispetto dei Santi” e, infatti, dopo la chiusura del bilancio 2015 in perdita, apprendiamo ora, della convocazione degli azionisti ai sensi dell’art.14 del D.Lgs. 175/2016 che fa proprio riferimento confessorio all’esistenza di una situazione conclamata di crisi della società in house”. Lo scrive in un comunicato, il responsabile Web&Comunicazione Meetup 5 Stelle Lamezia Terme che aggiunge :
“finalmente è arrivata anche la confessione che i ripetuti distacchi d’acqua, che mettono periodicamente in ginocchio interi quartieri della città, derivano dalla consistente morosità accumulata verso la Sorical che ha ridotto la portata del prezioso liquido per il Comune di Lamezia Terme”.

Agli amici Amici di Beppe Grillo, “ciò che veramente li indigna è il fatto che le responsabilità di tali disservizi siano addebitati ai cittadini di Lamezia. Basta leggere –aggiungono – l’ultimo bilancio della Multiservizi per verificare come il servizio idrico è, invece, sostanzialmente in perfetto pareggio se non, addirittura, in attivo da anni, come denunciamo da tempo senza essere stati mai smentiti. Infatti, a fronte di ricavi per euro 6.866.932 (pagati prevalentemente dai singoli cittadini), il servizio idrico è costato alla società poco meno di euro 6.500.000 (comprensivi dell’acquisto dell’acqua all’ingrosso, dei costi di depurazione, dei lavori eseguiti, dei servizi di bollettazione, del costo del personale, tutti come iscritti a bilancio)”. Gli Amici di Beppe Grillo di Lamezia poi, si domando “perché questa campagna terroristica verso i cittadini di Lamezia i cui apporti economici hanno mantenuto in attivo il servizio, quando tutti gli altri grandi utenti (a partire dal Comune di Lamezia) sono morosi per quasi 10 milioni di euro? E si continuano – aggiungono – a minacciare distacchi di fornitura dell’erogazione dell’acqua, secondo una prassi che il Consiglio Comunale, con delibera 6/2012, che ha integrato lo Statuto Comunale, ha vietato, specificando che deve essere garantito a chiunque “il minimo vitale””.

Per gli Amici di Beppe Grillo “la verità è che i proventi del servizio idrico continuano a essere utilizzati per coprire i vistosi buchi che gli altri servizi gestiti dalla società in house manifestano e che ne giustificano la messa in liquidazione coatta, e le ingenti somme pagate per gli organi societari. In una confusione contabile e finanziaria che non è più tollerabile e che sarà oggetto di un nostro esposto alla magistratura ordinaria e alla Corte dei Conti anche perché la separazione amministrativa e contabile del servizio idrico dagli altri servizi è stata prescritta dall’Autorità Garante dell’Energia e dell’Acqua, sin dal luglio 2015”.
“Altra circostanza – fanno rilevare – che sia la Multiservizi che il Comune omettono di comunicare è che le tariffe applicate dalla Sorical sono illegittime come più volte affermato dai TAR e finanche dalla Corte Costituzionale. Ma il Comune di Lamezia, e per esso la Multiservizi, ha rinunciato al diritto di contestare tali illegittime tariffe, perché nel 2014, dopo aver promosso causa contro la Sorical, ha sottoscritto con la stessa una transazione in cambio del pagamento di euro 2.734.100 e della rinuncia a far valere l’illegittimità delle tariffe, solo per evitare che il bilancio della Multiservizi si chiudesse, già d’allora, con una vistosa perdita che avrebbe comportato la riduzione del capitale sociale e la necessità di messa in liquidazione della società. Le responsabilità ci sono quindi, sono nel passato (Speranza-Miletta) e nell’attualità (Mascaro-Costanzo), e non sono certo dei cittadini di Lamezia, senza considerare il referendum del 2011 e le delibere consiliari che avevano affermato il diritto a un’acqua pubblica e non bene commerciabile. Costanzo – concludono – si dimetta al più presto, dopo aver portato i libri in Tribunale”.