Processo Medusa: Cassazione conferma sentenza di secondo grado

medusawebnuovo600x450Lamezia Terme – Dopo circa cinque anni cala definitivamente, con la decisione della Corte di Cassazione, il sipario sul processo “Medusa”. Infatti i giudici della Corte Suprema di Cassazione hanno emesso la sentenza con la quale hanno confermato le condanne inflitte dai magistrati di secondo grado, appunto nell’ambito del processo “Medusa”, il procedimento scaturito a seguito della maxi-operazione condotta nel giugno del 2012 contro capi e gregari della cosca Giampà di Lamezia Terme. I giudici della Suprema Corte hanno infatti rigettato tutti i ricorsi presentati dagli imputati, a seguito della sentenza emessa dai giudici della Corte d’appello di Catanzaro. L’unico ricorso accolto è stato quello presentato da Luigi Notarianni (difeso dall’avvocato Giuseppe Spinelli) su una confisca di un immobile. Per quanto riguarda invece le assoluzioni, la Cassazione ha confermato l’assoluzione di Nino Cerra(difeso dagli avvocati Giancarlo Pittelli e Lucio Canzoniere), per quanto riguarda il traffico di stupefacenti, mentre ha accolto il ricorso del Procuratore generale sull’assoluzione per l’accusa di estorsione, annullando con rinvio. Questo significa che bisognerà rifare il processo, con un nuovo collegio di giudici della Corte
d’appello catanzarese.
Confermata l’assoluzione anche per Giuseppe Cappello (difeso dall’avvocato Canzoniere) e per il brigadiere dei carabinieri Roberto Gidari (difeso dall’avvocato Francesco Gambardella), che era accusato concorso esterno in associazione mafiosa: in particolare, per i giudici della Corte di Cassazione “il fatto non sussiste”. La Suprema Corte ha comunque confermato la condanna per rivelazione d’atti d’ufficio che era stata fissata a un anno e due mesi di reclusione. In secondo grado, per questa accusa, al carabiniere lametino era stata esclusa l’aggravante della mafiosità, mentre ora la Cassazione ha accolto il ricorso presentato dal Procuratore generale,
annullando con rinvio. Questo significa che per questo capo d’imputazione il processo è da rifare.
Le condanne confermate nel terzo grado di giudizio sono: Giuseppe Giampà condannato 5 anni e 4 mesi; Vincenzo Giampà (classe ‘70) 7 anni e 6 mesi e 7mila euro di multa; Domenico Giampà 8 anni e 8mila euro di multa; Maurizio Molinaro 8 anni; Vincenzo Giampà (classe ‘68) 7 anni e 8 mesi e 2.800 euro di multa; Alessandro Torcasio 6 anni; Claudio Paola 7 anni; Davide Giampà 6 anni e 4 mesi; Saverio Giampà 6 anni e 4 mesi; Giovanni Notarianni 9 anni e 4 mesi e 10mila euro di multa; Luigi Notarianni (classe ‘92) 5 anni e 1.800 euro di multa; Rosario Notarianni 8 anni; Giuseppina Giampà 4 anni e 4 mesi e 2.200 euro di multa; Vanessa Giampà 3 anni e 4 mesi; Pasqualina Bonaddio 4 anni e 4 mesi e 2.200 euro di multa; Rosa Giampà 4 anni e 8 mesi e 2.600 euro di multa; Luca Piraina 2 anni e 8 mesi e 1.200 euro di multa; Giuseppe Catroppa 5 anni e 4 mesi e 6mila euro di multa; Pasquale Catroppa 6 anni e 4 mesi e 6.600 euro di multa. E ancora. Francesco Giampà è stato condannato a 12 anni; Aldo Notarianni 13 anni 8 mesi; Pasquale Giampà 12 anni; Aurelio Notarianni 10 anni e 8mila euro multa; Domenico Chirico (classe ‘82) 9 anni 4 mesi; Antonio Voci Antonio 8 anni 8 mesi; Vincenzo Bonaddio 11 anni 8 mesi; Vincenzo Arcieri 9 anni 4 mesi; Antonio Notarianni 8 anni e 10 mesi; Luigi Notarianni (classe ‘74) 10 anni e Franca Teresa Meliadò 3 anni 2 mesi.

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