Omicidio Montilla: chiesti 30 anni per Domenico Chirico “u batteru”

Lamezia Terme – Fra circa tre mesi, cioè nel mese di ottobre sarà emessa la sentenza relativa al processo che vede imputato Domenico Chirico “u batteru”, affiliato alla cosca Giampà, accusato di concorso in omicidio premeditato aggravato dalle modalita’ mafiose di Vincenzo Montilla, ucciso nel 2000 mentre era seduto su una panchina nella centrale piazza Roma, nella zona di Bella a Lamezia Terme. Lo ha stabilito il Gup Assunta Maiore davanti alala quale oggi è compara l’accusa che al termine della sua arringa ha chiesto per l’imputato la condanna a trent’anni di carcere. L’omicidio di Vincenzo Montilla, avvenuto in localita’ Bella, frazione di Lamezia Terme,nel primo pomeriggio del 9 agosto del 2000, secondo la ricostruzione degli inquirenti fu una vendetta.
Domenico Chirico, 34 anni, e’ accusato di essere l’uomo che guido’ il motorino usato dal killer per commettere il delitto. A sparare fu Pietro Pulice, a sua volta morto nel 2005 in un agguato.
Importanti nelle indagini le dichiarazioni di ben quattro collaboratori di giustizia, Rosario Cappello, l’ex boss Giuseppe Giampa’, Gennaro Pulice e Saverio Cappello. Sarebbero stati loro a fornire agli inquirenti i tasselli mancanti per ricostruire l’omicidio di Montilla.
Secondo le indagini dei Carabinieri, dunque, Montilla sarebbe stato ucciso su decisione dello stesso Pulice, per vendetta. Montilla era stato accusato di essere l’autore di un altro omicidio, quello di Francesco Alvisi, ma fu scarcerato grazie ad una serie di alibi. Al suo posto fini’ in carcere proprio Pulice il quale si vendico’ in seguito, ritenendo in qualche modo Montilla responsabile del suo arresto.

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