Lamezia: Grandinetti “non va lasciata sola in questo momento”

Lamezia Terme – Riceviamo e pubblichiamo il pensiero politico di Francesco Grandinetti sullo scioglimento del consiglio comunale e che “non ha velleità di ricandidarsi Sindaco”.
Il testo completo della riflessione:
”Alla luce del mio passato come Presidente del Consiglio Comunale di questa meravigliosa città non posso, anzi non mi sento di non rispondere a quanti mi chiedono cosa ne pensi della situazione “scioglimento”.
Non ho velleità di ricandidarmi a Sindaco, mi sto dedicando a tutto tondo ad aiutare con il mio lavoro e la mia esperienza i miei figli a “costruire” qualcosa, purtroppo e mio malgrado in altre città più “accoglienti”. Ecco perché mi accingo a scrivere con tranquillità.
Passiamo alle mie modeste valutazioni:
Alla domanda se è giusto aver sciolto il Consiglio Comunale?
La risposta è SI. Esiste una legge che prevede lo scioglimento in alcuni casi particolari e non ho motivo di dubitare che questi casi particolari siano stati individuati dalla Commissione d’accesso.
Alla domanda è giusto che questa legge preveda che a subire questa onta siano anche le persone oneste, a cominciare dal Sindaco e finendo all’ultimo nato della città? La risposta è NO.
Tra qualche giorno usciranno le motivazioni dello scioglimento, spero con nomi e cognomi e quindi sapremo di più. Io penso che la legge dovrebbe prevedere che per tutelare l’amministrazione si debba procedere, prima in maniera cautelare e dopo in maniera definitiva solo contro quelle persone che a giudizio della commissione sarebbero colpevoli di qualcosa o che abbiano potuto determinare e/o avrebbero potuto determinare condizionamenti mafiosi enonsolo.
Lo sappiamo tutti che lo scioglimento è un provvedimento amministrativo e non penale, ma secondo voi le persone comuni fanno questa differenza? Le persone del nord fanno questa differenza? Le persone di fuori Calabria fanno questa differenza? NO, purtroppo. Ecco perché lo scioglimento di un comune per mafia è un’onta per tutti
La commissione inviata dal Prefetto, secondo me ha fatto il proprio dovere. Doveva interpellare il Sindaco prima di decidere? Buon principio sarebbe di si, ma la legge non lo prevede e loro quindi si sono comportati secondo legge. Allora ancora una volta è la legge ad essere sbagliata.
Possono le responsabilità personali di alcuni incidere su altri che non c’entrano nulla? Certamente no.
Allora è giusto che un Sindaco sia “sciolto” per mafia senza avere responsabilità oggettive sull’accaduto? La legge prevede di si. L’etica direbbe di no.
Mi chiedo, tutti i nostri parlamentari seduti da decenni al parlamento hanno mai riflettuto in tempi non sospetti di proporre cambiamenti dell’attuale legge? E se qualcuno l’avesse fatto ha insistito affinché fosse modificata nel senso di dare la giusta condanna a chi la merita, preservando chi non la merita?
Quanti di loro (parlamentari nazionali e regionali!) in questo momento si sentono pronti ad incarnare i paladini della legalità e “mettere a disposizione la loro persona” per candidarsi a sindaco se solo glielo chiederanno?
Ma mi facciano il piacere! La nostra vita attuale, il nostro malessere è frutto della loro insipienza durante questi anni in cui sono stati seduti sulle poltrone pagati lautamente da noi tutti per non fare niente per Lamezia. Loro cosa hanno fatto in questi anni? Articoli sul giornale? Interrogazioni sorde e di maniera?

La mafia si combatte con il lavoro per i giovani sottraendoli così dalle mani della criminalità e dal malaffare in genere.
La mafia si combatte facendo leggi di reinserimento per quei giovani che hanno avuto la sfortuna di nascere e vivere in ambienti mafiosi e che non hanno la possibilità di reinserirsi nel mondo del lavoro.
La mafia si vince combattendo un apparato burocratico che spesso, molto spesso, predilige le attività imprenditoriali dei forti a discapito di quelle dei deboli.
La mafia si combatte intervenendo sullo strapotere degli uffici, superando la legge Bassanini, e rimettendo in equilibrio vero i due poteri invece di servirsi (da parte dei politici) di tale legge per avere connivenze, per propria comodità, con gli apparati.
La mafia si vincerà quando la politica riuscirà a far capire alle persone che per prenotare una TAC non ci si deve raccomandare al potente di turno.
La mafia si combatte garantendo a tutte le famiglie il lavoro e con esso la dignità di esistere. Ecco perché oggi questi soloni della politica devono tacere.
Ritornando al quesito originario è giusto che tutti noi per una legge a mio parere iniqua subiamo questa onta? No.
Bisogna essere esemplari nell’infliggere pene a chi ha sbagliato coscientemente e non a chi non c’entra niente. Ma oggi la commissione di accesso inviata dal Prefetto che colpa ha avuto? Quella di seguire una legge sbagliata, ma pur sempre la legge in vigore? La legge prevede anche il ricorso al TAR che potrebbe modificare l’esito. Ed anche in questo caso sarebbe la legge che decide.
Mi spiace molto per la situazione, ma oggi non possiamo farci nulla se le leggi hanno un obiettivo che a volte va al di là dei diritti di tutti. Ecco perché i cittadini dovrebbero essere sempre attenti e non lasciare agli “altri” il compito di combattere ciò che giudicano interferisca con i diritti di ogni persona.
Che dire allora degli arresti cautelari in carcere che finiscono con assoluzione piena? E’ giusto? Per la legge si, per i diritti del singolo no.
Quello che chiedo sommessamente alla Commissione che si insedierà in questi giorni è di guardarci in questi mesi in cui governeranno la città come persone per bene, come persone che non c’entrano niente con la mafia. Chiedo umilmente alla Commissione di controllare bene gli apparati burocratici che hanno raggiunto troppa autonomia decisionale e quindi incontrollabili nelle preferenze che adottano (non necessariamente mafiose, ma pur sempre preferenze). Chiedo alla commissione, che in questi mesi accolgano quanti propongono sviluppo senza pregiudizi. I lametini sono persone per bene.
Purtroppo molti di noi devono ancora scrollarsi di dosso l’abitudine di considerare i diritti una cosa da chiedere come favore al potente di turno, ma sono succubi della necessità.
Purtroppo alcuni di noi nutrono ancora un senso reverenziale di fronte a chi esercita il potere, senza rendersi conto che è chi detiene il potere a dovere essere umile e grato a chi gli sta di fronte.
Spero che la Commissione Straordinaria che si è insediata oggi faccia un giusto distinguo con quella parte della burocrazia che fino ad oggi ha esercitato potere oltre i limiti e tante volte da me denunciata come il vero marciume nel Comune e che non si “serva” degli stessi per iniziare il nuovo corso.
Io capisco bene lo stato d’animo del Sindaco perché nel mio piccolo ho vissuto e sto vivendo lo stesso stress emotivo durante l’appalto dei servizi tecnici dei Teatri comunali. Ho vissuto e sto vivendo nel mio piccolo le stesse sensazioni umane che ha sentito il Sindaco.
Infatti appena indetta la gara denunciai per iscritto le cose che a mio parere non andavano e la risposta è stata il silenzio. Durante l’iter evidenziai le cose che a mio parere erano “sbagliate di proposito” e la risposta è stata il silenzio. Si arrivò al giorno della gara e denunciai l’illegittimità della mia esclusione e la risposta è stata il silenzio. Faccio ricorso al Tar per richiedere la sospensione cautelare e la risposta è stata il silenzio nonostante il Tar abbia accolto la nostra richiesta. Cosa simile è avvenuta con la gara per l’affidamento del Cinema e la risposta è stata il silenzio. Sembra quasi in piccolo ciò che sta avvenendo per lo scioglimento. Il Sindaco chiede di essere legittimamente ascoltato, ma la legge non lo prevede e loro non lo ascoltano.
Ma tutto ciò è etico? No, non è equo. La legge sugli scioglimenti per mafia va modificata. La legge deve colpire la mafia ed il malaffare e non fare di tutta un erba un fascio.
A questo punto direi che non servono più le polemiche. Direi di essere più uniti che mai. Paolo Mascaro è persona per bene senza alcun dubbio. I lametini sono persone per bene. Anche il sindaco precedente Speranza è persona per bene. Quasi tutti i lametini sono persone per bene. Allora tutte le persone per bene devono unirsi per rilanciare Lamezia. Devono unirsi per aiutare la Commissione Straordinaria a non gestire solo l’ordinario, ma a individuare percorsi che ci riconsegnino alla fine di questa esperienza, con il Tar prima o con la fine naturale di questi mesi di transazione, una Lamezia pronta a ripartire con grinta individuando quegli obiettivi per farla veramente diventare grande e per arginare in questo periodo le varie espoliazioni che potrebbe subire a causa di politici famelici viciniori.
Un ultimo appello lo faccio alla Regione Calabria ed in particolare al suo Presidente Oliverio, nonché alla provincia ed al suo presidente Bruno: non lasciate sola Lamezia in questo momento anzi aiutatela a crescere con investimenti e progetti, è l’unico modo vero per far vedere che siete vicini ai lametini.
Francesco Grandinetti