Lamezia: Corso Difensori d’Ufficio a cura di Ferraro e Cardamone

Lamezia Terme – “Esame e controesame: tra dato normativo e storture applicative”. È stato questo il tema della terza lezione del Corso per Difensori d’Ufficio organizzato dalla Camera Penale di Lamezia Terme, tenuta oggi da un Avvocato e da un Magistrato. Si tratta dell’Avv. Aldo Ferraro, Segretario della Camera Penale di Lamezia Terme ed Avvocato penalista, e del Dott. Vincenzo Cardamone, Magistrato in forza alla Procura lametina, quotidianamente impegnato a rappresentare la Pubblica Accusa nel nostro Tribunale. Nella lezione di oggi si è passati da Seneca al giurista inglese Wigmore, e ciò hanno fatto, il Dott. Cardamone e l’Avv. Ferraro, per far comprendere ai presenti le potenzialità e nel contempo le difficoltà del controesame nell’ambito del processo penale: «la cross-examination è la più grande invenzione mai inventata per la scoperta della verità», hanno precisato i relatori, «come efficacemente ricordato dalla dottrina anglosassone secondo cui si può fare tutto con una baionetta, eccetto sedercisi sopra. Un Avvocato può fare tutto con il controesame se è sufficientemente abile da non impalarci la propria causa».
Molti sono stati gli spunti forniti al folto pubblico di Avvocati presenti stamane, essendo stata orientata, l’attenzione dei relatori, verso l’elaborazione scientifica proveniente dai paesi con tradizione accusatoria, che ancora oggi costituiscono un modello processuale cui ispirarsi, in stretta correlazione con gli input derivanti dalla prassi, i cui insegnamenti indicano all’operatore come procedere e come non procedere. “Nonostante il controesame abbia un ruolo centrale nel giusto processo fondato appunto sul contraddittorio nella formazione della prova” -ha precisato il Dott. Cardamone- “esso non è purtroppo oggetto di adeguata attenzione nei corsi universitari, laddove al contrario meriterebbe di essere posto al centro di appositi corsi specializzanti”. Solo un vero Avvocato penalista è in grado di compiere un buon controesame: egli non deve mai dimenticare che sono molte le insidie insite del controesame di un testimone, e che il passo è breve per cimentarsi in un pessimo intervento che, da un controesame inutile, rischia di degenerare in un controesame dannoso o addirittura disastroso. Alle preziose indicazioni operative fornite all’uditorio dal rappresentante dell’ufficio di Procura, è seguita la illustrazione dei principali accorgimenti che un Avvocato penalista deve tenere sempre presenti per condurre un buon controesame: “mai condurre un controesame senza avere ben presente lo scopo che si intende perseguire, e senza avere la perfetta conoscenza dell’intero fascicolo processuale” – ha precisato l’Avv. Aldo Ferraro- “e prestare la massima attenzione al modo con cui formulare le domande, dovendosi preferire quelle semplici, senza incisi o rompicapo per i testimoni, potendo variare, la risposta del testimone, proprio dal modo in cui una domanda è posta”. L’attenzione dei presenti è stata poi rivolta ad una serie di esperienze pratiche citate dal Dott. Cardamone, e ad una serie di accorgimenti difensivi suggeriti dall’Avv. Ferraro, così consentendo, i due relatori, di comprendere ai presenti la differenza esistente tra un controesame inutile, dannoso o disastroso, ed un buon controesame, e ciò nella prospettiva fortemente voluta dall’Avv. Francesco Pagliuso che questo Corso ha istituito, secondo cui è solo con lo studio, la dedizione e la specializzazione che si può essere Avvocati.