Lamezia: primo giorno di scuola di Furgiuele nei panni di deputato

Lamezia Terme – “È stato un primo giorno di scuola speciale quello che ho vissuto questa mattina insieme a docenti, allievi, genitori e personale amministrativo degli istituti che ho avuto modo di visitare.
Al di là della emozione di tornare ‘in classe’ nelle vesti di parlamentare della commissione cultura e pubblica istruzione, ho condiviso con gli attori principali della cellula-scuola un entusiasmo rinnovato in vista delle sfide che li attendono. Ed è proprio questa positività, unita alla passione degli insegnanti, che aiuta le singole realtà scolastiche a sopperire spesso alle diffuse carenze di ogni ordine.
Ciò, ovviamente, non deve essere un alibi per giustificare l’inerzia delle istituzioni, soprattutto quando si parla di sicurezza degli edifici, ma un richiamo ad operare ciascuno secondo il proprio ruolo.
Confrontandomi con gli attori della pubblica istruzione sto capendo che prima di investirvi risorse le scuole vanno ascoltateEd è quello che sto cercando di fare e che vorrò fare sempre di più con l’aiuto principalmente dei presidi”. Lo scrive in una nota l’onorevole Domenico Furgiuele commentando la sua visita nelle scuole di Lamezia in occasione del primo giorno di scuola. Comunque a giudizio di Furgiuele “la comunità scolastica va anche protetta dall’ondata di violenza che si è scatenata negli ultimi mesi da nord a sud contro gli insegnanti, un fenomeno intollerabile che va scoraggiato con severità”. Ed annuncia che
“in tale direzione sono pronte misure governative che potranno tutelare i docenti e la loro libertà di giudizio, senza la quale la quotidianità scolastica rischia di diventare terreno di condizionamento.
E questo – aggiunge – non ce lo possiamo permettere, noi genitori per primi che dobbiamo vedere nell’istruzione un modo per offrire certo il sapere, ma anche gli strumenti per leggere la società e per maturarne un’idea”. Furgiuele “agli studenti, in particolare a quelli della mia amata città”, rivolge “l’augurio più grande di un anno scolastico all’insegna del pensare lametino, che per me significa risveglio civile capace di partire dalle giovani generazioni per portare la nostra comunità alla meta del riscatto.
Perché il riscatto – conclude – parte dai banchi di scuola, mai come in questa fase storica”.