Corte conti: Bevacqua, classe politica e istituzionale rifletta

Domenico Bevacqua

Domenico Bevacqua

Catanzaro – “La denuncia del presidente della Corte dei Conti Mario Condemi, sulla configurazione di “sistema” che la corruzione ha assunto nella nostra regione deve imporre una seria riflessione alla classe dirigente politica e istituzionale della Calabria”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale Mimmo Bevacqua commentando la relazione del presidente della Corte dei Conti in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. “Sappiamo da troppo tempo – ha aggiunto Bevacqua – che la sanita’ calabrese, invece di generare livelli di assistenza degni di un paese civile, produce danni erariali che lievitano di anno in anno, conferimenti poco chiari di incarichi e illegittimi espletamenti di attivita’. I riferimenti specifici fatti nella relazione dal Presidente della corte ci impone l’ accelerazione della nomina dei nuovi manager nelle ASP e aziende ospedaliere per dare certezza e stabilita’ nella guida e nelle responsabilita’, sapendo che tali nomine sono di pertinenza dell’esecutivo regionale. Cosi’ come non possiamo ignorare i disastri prodotti dalle societa’ in house, rispetto alle quali il commissariamento avviato dal presidente Oliverio mi ha trovato perfettamente d’accordo. Le vicende delle assunzioni in Calabria Etica e delle consulenze illegittime nelle altre societa’, ci richiede una riflessione approfondita sulla utilita’ di simile strutture e la loro eventuale chiusura o ridimensionamento. Allo stesso modo – ha evidenziato l’esponente del Pd calabrese – la denuncia fatta sui fondi comunitari e sulla manifesta incapacita’ di utilizzarli per la mancanza di controlli, inefficienza burocratiche e ingerenze indebite, deve farci riflettere sulla necessita’ di valorizzare le energie migliori e di concentrare le risorse comunitarie su pochi ma strategici progetti”. Secondo Bevacqua “se il male si presenta esteso e radicato e pare che nessun comparto della vita civile, politica e amministrativa ne resti immune, l’azione di risanamento, deve essere rapida e incisiva. Le vecchie logiche non devono piu’ avere diritto di cittadinanza. Tocca a noi dimostrare che un’altra Calabria e’ possibile. A questo siamo chiamati, per questo siamo stati eletti e questo e’ cio’ che faremo”.