Politica: Usb vigili del Fuoco contraria all’arrivo di Salvini in Calabria

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Lamezia Terme – L’Usb Vigili del Fuoco, in vista dell’imminente visita di Matteo Salvini in Calabria, ha scritto un comunicato nel quale ha evidenziato la sua posizione, assolutamente critica e contraria alla venuta del leader del Carroccio. “E’ facile raccogliere consensi facendo leva sugli istinti della gente in difficoltà – scrive la sigla sindacale, che continua – E’ facile accattivarsi le simpatie della gente che non ha lavoro o lo ha perso, gente che non arriva a fine mese. È facile parlare alla pancia della gente facendo leva sulle paure del diverso. E’ facile, sì, ma occorre ricordare bene che dietro questi soliti e beceri slogan populisti, c’è gente, c’è un partito che fino a ieri è stata al governo ed ha condiviso le politiche dell’Europa elle banche e delle finanze, politiche di austerità e di rigore, causa delle difficoltà odierne”. “Sulla questione del reato di tortura, – continua – poi, che tanta presa sta facendo tra le forze dell’ordine, riteniamo che un Paese che si definisce “civile” e “democratico”, culla di tanta civiltà, non possa e non debba mettere in discussione la legittimità di un intervento legislativo in materia”. “Come USB vigili del fuoco – continuano – siamo stati a fianco dei manifestanti nel 2001 a Genova, cosi come siamo a fianco dei tanti Aldrovandi, con il nostro cuore con la nostra solidarietà. Il Paese e le sue genti hanno bisogno di sicurezza, non certo di violenza gratuita. Ci chiediamo come sindacato: di cosa si ha paura se è tutto in regola? La lezione su come fare “sicurezza” – specificano – non può certo venire da uno come Salvini, un secessionista, uno che vuole spaccare l’Italia, uno che vuole costruire recinti e muri divisori ed abbattere quello che non si comprende a suon di ruspe. Da uno che fino a ieri ci ha definiti, noi meridionali, “zulu’”. “Ecco oggi Catanzaro e l’Italia si trovano paradossalmente davanti ad un bivio: da una parte c’è la non violenza, la tolleranza, l’accoglienza propria di un popolo che ha sempre accolto, ma che è dovuto anche emigrare in ogni angolo del mondo; dall’altra parte c’è il popolo della violenza, dell’intolleranza, dell’incapacità di relazionarsi, che cerca qualcosa su cui scaricare le proprie ire e frustrazioni: l’extracomunitario, il diverso, il rom, l’omosessuale”. “Ci chiediamo – scrivono – come possa fare un violento secessionista federalista, uno che vuole distruggere l’Italia e frammentarla ad andare in giro per l’Italia a raccogliere adepti? Fino a ieri esisteva la solo la “sua padania” ed i meridionali considerata feccia! Questo pezzo d’Italia, questa Calabria che diede il nome all’intera nazione, – aggiungono – sicuramente non gli appartiene, perché in Calabria i profughi vengono accolti e non vengono cacciati al largo per essere fatti annegare; in Calabria le ruspe servono per costruire non per distruggere”. “Abbiamo comunque la sensazione che Salvini altro non faccia che spostare l’attenzione di parte dell’opinione pubblica su problemi marginali, per tentare di difendere i corrotti, i ladri, i politici che hanno veramente affamato l’Italia e che cercano ora di farle fare la fine della Grecia”. “In Italia le ruspe devono essere usate sì, ma per spazzare via una classe politica che mille volte viene indagata e mille volte trova il sistema dì riciclarsi; le ruspe potremmo anche ammetterle ma solo con i politici corrotti a cominciare da chi razzola bene e predica male (rimborsopoli, il trota, mafia capitale) e da chi – Lega nord con i loro amici di Forza Italia – scese a patti e tagliò tanti fondi al sociale a cominciare proprio dalle forze dell’ordine, prese in giro con una vuota circostanza di “specificità”. “Siamo convinti che anche la maggioranza di tanti appratenti al comparto sicurezza aborrisca il metodo della violenza e della tortura per perseguire l’ordine pubblico e per sostenere gli onesti lavoratori di polizia, quelli che, finito il servizio, rientrano nelle loro case ed anche loro hanno gli stessi problemi di tutti gli italiani che non ce la fanno ad arrivare a fine mese”. “Per cui diciamo – concludono – :si al potenziamento degli organici dei vigili del fuoco e del comparto sicurezza; si al potenziamento del parco macchine per garantire il soccorso e la sicurezza dei cittadini; si alla valorizzazione dei lavoratori del comparto sicurezza con la previsione di stipendi adeguati all’aumentato costo della vita; E soprattutto lo diciamo dall’alto della nostra esperienza, come vigili del fuoco, un ente sociale al servizio della collettività un servizio sociale che, proprio il “regionalista salvini”, vuole trasformare in un’altra forza di polizia militarizzata!”. “Ma in tutti casi diciamo NO al razzismo, NO all’intolleranza, NO alla demagogia”.

 

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