Provincia: trasferimento dipendenti, Montuoro e Verrengia attaccano Bruno

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Catanzaro – “Nella giornata di ieri i dipendenti della Provincia di Catanzaro – che erano stati convocati dal Presidente Bruno per tentare una giustificazione rispetto alla tardiva comunicazione rivolta al personale interessato dal trasferimento negli uffici regionali – hanno disertato “per protesta” in massa la riunione. Erano presenti soltanto alcuni dipendenti, lo staff del presidente ed alcuni dirigenti convocati dal Presidente Bruno per fare numero cercando di colmare il vuoto dell’aula consiliare. Il paradosso istituzionale della vicenda è che il Presidente della Provincia ha deciso di affidarsi alle parole del direttore generale, avvocato Vincenzo Prenestini, che ringraziamo per la spiegazione tecnica sicuramente utile (anche se per noi non necessaria) ma che non ha contribuito a spazzare via le gaffe di Bruno sulla vicenda”. Così scrivono in una nota i consiglieri provinciali Antonio Montuoro e Emilio Verrengia in merito alla vicende del trasferimento dei dipendenti provinciali alla regione. Secondo i consiglieri, infatti la riunione convocata dal presidente della provincia Enzo Bruno, sarebbe stata disertata. “La verità è che, – continuano – al di là dei tempi dettati dal riordino degli assetti amministrativi e dai necessari passaggi burocratici per consentire la piena attuazione, la problematica poteva essere gestita sicuramente con maggiore garbo e rispetto nei confronti dei dipendenti che hanno prestato la loro attività in tutti questi anni con grande senso di responsabilità e abnegazione. La risposta “telecomandata” del dott. Prenestini è scorretta istituzionalmente in quanto il Segretario generale dell’Ente (dirigente apicale e di massima garanzia istituzionale) non può entrare in contesa con gli amministratori tentando di dare anche dei giudizi di natura politica”. “Per quanto riguarda l’aspetto politico-amministrativo, – proseguono – sono mancati anche la discussione ed il confronto in Consiglio provinciale per una valutazione delle eventuali soluzioni per salvaguardare il ruolo dell’Ente e le professionalità dei lavoratori. Riteniamo – conludono – che quello adottato sia solo un intervento tampone e non risolutivo soprattutto rispetto alla futura gestione degli importanti servizi che verranno a mancare ai cittadini, vere vittime di una riforma scellerata voluta fortemente dal governo Renzi”.

 

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