Lamezia: Reale(Pd), per salvare il partito non ci sono scorciatoie

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Lamezia Terme – Per rilanciare il Pd “non ci sono scorciatoie e soluzioni salvifiche, non lo sono i giovani che hanno imparato dai “cattivi maestri” e non lo sono i Commissariamenti”. Di questo ne è convinto Italo Reale, esponente politico del Pd, che suo malgrado, interviene con una sua riflessione nella “polemica” che è nata all’interno del Partito democratico lametino, dopo le dichiarazioni di alcuni esponenti che sollecitavano il partito a riflettere sulla sconfitta elettorale. Reale avrebbe voluto evitare “di entrare nella polemica “virale”del PD lametino se , oggi, non avessi la netta sensazione che si sta esagerando e lo si sta facendo nelle sedi sbagliate poiché, accanto alla discussione sui giornali, si continua a non convocare l’Assemblea degli iscritti per completare quella riunione (tra l’altro bella e partecipata) che doveva continuare entro fine giugno 2015 (forse ho capito male ed era 2017)”. Reale, poi, spiega che ha “evitato già di discutere sulle responsabilità personali della sconfitta a giugno perché”, ritiene che “dopo 10 anni di amministrazione della città” non eccelsa” il voto dei lametini è soprattutto un giudizio sulla Giunta Speranza”. Ovviamente, secondo Reale, “questo non assolve il PD che ne ha fatto parte ma gli errori da correggere nel partito sono quelli classici della politica meridionale e di tutto il partito regionale. Riassumendo, la vita dell’Organizzazione – prosegue – si è concentrata solo sulla ripartizione della cariche istituzionali e le correnti e le alleanze all’interno del Partito sono state condizionate dalla necessità di appoggiare questo o quello che poi prometteva questo o quello”. E per Reale non ci sono dubbi “tutto è stato fatto in questa logica (anche il Commissariamento con Pino Soriero) e come Magorno blocca l’Assemblea regionale perché non sa come governare il dibattito sulla giunta Regionale, Enzo Bruno non convoca la riunione di Lamezia perché non riesce a trovare un punto di equilibrio tra i potentati locali”. Quindi si domanda “come può finire un partito in queste condizioni” la risposta: “Male!!! Come dimostrano – spiega – i risultati alle comunali, in particolare quelli di Lamezia”. Si domanda e domanda “Come uscirne?” La risposta è concreata: “Non ci sono scorciatoie e soluzioni salvifiche, non lo sono i Giovani che hanno imparato dai “cattivi maestri” e non lo sono i Commissariamenti”. Quindi per Reale “bisogna ritornare alla politica, a far funzionare gli organismi evitando i tesseramenti gonfiati che ti possono far vincere i congressi ma non ti danno l’autorevolezza per poi governare il partito ed alla fine stancano chi vorrebbe lavorare seriamente ma si vede annullato da gente sconosciuta, magari anche con un altro indirizzo politico. Questo è il Partito Democratico in Calabria ed a Lamezia oggi, tutto il resto – conclude – è noia, un dibattito inutile ed artificiale fatto da dichiarazioni che debbono solo dimostrare che chi le scrive ancora esiste”.