Referendum: Renzi, riforma farebbe uscire l’Italia dalla palude

renzi-a-reggio-2-600x450Reggio Calabria – “Questa riforma permette al Paese di superare 30 anni di immobilismo, di palude, di paralisi. Questa riforma la volevano tutti, i politici cercano di vendercela da tanti anni”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi, parlando oggi a Reggio Calabria. Il premier ha elencato i diversi tentativi di riforma, dal decalogo Spadolini del 1982 alla Bicamerale presieduta da Massimo D’Alema, fino alla riforma Berlusconi. Riguardo a quest’ultima, Renzi ha osservato: “In quella riforma c’era scritto che il presidente del Consiglio poteva sciogliere le Camere! Io non posso nemmeno cambiare un ministro e Berlusconi mi accusa di voler essere un uomo solo al comando!”.
Renzi ha fatto un riferimento alle vicende che lo hanno portato al timone del Governo e ai tentativi dell’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, di stimolare il Parlamento a fare le riforme durante il suo primo settennato: “Io – ha detto – non penso di essere stato la prima scelta; anzi, secondo me Napolitano avra’ pensato: “Mah, proviamo anche ‘sto Renzi, ormai gia’ che ci siamo proviamo cosi'”. E’ andata cosi’ – ha aggiunto – la situazione era totalmente bloccata e noi abbiamo fatto le riforme costituzionali perche’ queste riforme erano quelle che la politica da sempre diceva che servivano”.
Referendum: Renzi, “950 parlamentari, mi vergognai con Obama”
“Mi e’ capitato che Obama mi chiedesse: quanti sono i vostri parlamentari? E io mi vergognavo di dirgli 950”. Lo ha detto Matteo Renzi, nel corso del comizio tenuto al teatro “Cilea” di Reggio Calabria. “Noi – ha proseguito Renzi raccontando la risposta del presidente Usa – ne abbiamo 525 e siamo gli Stati Uniti”. Renzi ha raccontato l’aneddoto spiegando i quesiti referendari: “La scheda elettorale sulla quale voteremo e’ molto semplice, e dice: uno, “volete superare il bicameralismo paritario”? Due, “volete ridurre il numero dei parlamentari?”. Poi il contenimento del costo delle istituzioni, la soppressione del Cnel e il rapporto con le Regioni. Si vota su sta roba qua – ha detto Renzi – non c’e’ scritto: “Secondo voi Matteo Renzi e’ ingrassato o no?””.

Referendum: Renzi, “non e’ un si’ o un no al governo”
“Nel 74 avete votato il referendum sul divorzio, non votavate mica su Pannella”. Lo ha detto Matteo Renzi, nel corso del comizio tenuto al teatro “Cilea” di Reggio Calabria. “Votavate sul divorzio – ha proseguito Renzi – non si’ o no a Pannella; allo stesso modo non e’ si’ o no al governo, per cui se votate no, amici come prima, pero’ poi le cose rimangono come sono”.
Referendum: Renzi, quella attuale e’ democrazia con diritto veto
“Una democrazia fondata non sul diritto di voto ma sul diritto di veto”. Lo ha detto Matteo Renzi, nel corso del comizio tenuto al teatro “Cilea” di Reggio Calabria, spiegando le ragioni del si’ al superamento del bicameralismo perfetto. Il premier ha mostrato sullo schermo alle sue spalle una cartina dell’Europa, indicando tra i 28 paesi dell’Europa le 15 nazioni che hanno un sistema monocamerale, e le 13 nazioni che hanno un sistema bicamerale, sostenendo che solo l’Italia ha un sistema bicamerale paritario. “C’e’ una spiegazione storica – ha detto Renzi – sarebbe bello risalire alle ragioni profonde del mancato accordo in sede di assemblea costituente, la Dc e il Pci non si trovarono d’accordo. La Dc voleva la Camera delle professioni, il Pci voleva la Camera delle autonomie e quindi non sapendo come ritrovarsi d’accordo tornarono allo Statuto albertino, del 1848, che vedeva la Camera eletta con livelli di suffragio molto discutibili, e il Senato, in cui era il re che metteva chi voleva lui per bloccare la Camera, una democrazia non fondata sul diritto di voto ma sul diritto di veto. Chi viene dalla Dc – ha aggiunto Renzi – ricordera’ Don Luigi Sturzo e le parole straordinarie che dice contro il sistema bicamerale, tra l’altro lucidissime. Chi viene dal Pci ricordera’ che Nilde Iotti appena eletta presidente della Camera va a Piombino a fare un discorso contro il bicameralismo paritario”.
Referendum: Renzi, parlano legittimazione eletti con 17 click…
“I cento senatori di domani saranno i rappresentanti dei territori”. Lo ha detto Matteo Renzi, nel corso del comizio tenuto al teatro Cilea di Reggio Calabria. “Questa riforma – ha proseguito il presidente del Consiglio – non e’ la mia riforma, e’ una riforma che il governo ha licenziato dopo avere ascoltato i professori, l’ha mandata alla Camera, 122 modifiche, 5mila votazioni, emendamenti. Alla fine – ha continuato – e’ venuto fuori un percorso in cui ci sono alcuni amministratori territoriali e alcuni sindaci, ma non e’ vero che non li eleggete. Il senatore conta meno di prima, vero, il senatore non da piu’ la fiducia, il senatore non mette piu’ bocca sul bilancio, il senatore da una mano sulle leggi che riguardano il proprio territorio, ma i cittadini votano per il senatore”. “Ci sono autorevoli esempi di persone che hanno preso 17 click nel blog e son diventati senatori, che dicono ‘manca la legittimazione democratica’. Gente che li porti nel proprio Comune e non viene eletto nemmeno all’assemblea di condominio”, ha ironizzato.
Referendum: Magorno (Pd), riforma strumento modernizzazione Sud
“L’evento con Matteo Renzi di chiusura della campagna elettorale calabrese del referendum e’ stato per il Pd calabrese un momento di grande orgoglio”. Lo ha detto, in una nota, Ernesto Magorno, deputato e segretario del Pd Calabria, dopo la chiusura della manifestazione con il premier. “Una partecipazione senza precedenti – ha detto – ha fatto vibrare il teatro Cilea di Reggio Calabria, che con calore ha accolto il presidente del Consiglio e segretario nazionale del Pd. Un’ora di intervento appassionato ed estremamente efficace ha consentito al premier Renzi di spiegare, ancora una volta, il valore della riforma costituzionale, che e’ uno strumento di modernizzazione delle istituzioni, soprattutto al Sud. Il nostro impegno in questi mesi – ha affermato Magorno – e’ stato massimo, ci siamo spesi paese per paese, citta’ per citta’ per far conoscere ai calabresi le grandi opportunita’ di riscatto contenute nella riforma. Opportunita’ che si aggiungono a quelle realizzate anche in questi giorni a favore della Calabria dal Governo nazionale. La strada maestra – ha concluso – e’ segnata e noi crediamo che la Calabria tutta il 4 sapra’ mettersi sul giusto cammino”.