Centrodestra: Romani, uniti si vince ma partito leader resta FI

Paolo-RomaniRoma – “Da Verona a Catanzaro arriva un messaggio inequivocabile: il centrodestra vince unito grazie a un mix di candidati di valore e liste civiche che hanno permesso a un’alleanza rodata di imporsi anche in rocchefortirosse come Genova e La Spezia”. Paolo Romani, capogruppo FI al Senato, analizza il voto amministrativo con un’intervista al Mattino e ricorda che “la forza della Lega al Nord non e’ certo un elemento di sorpresa. Oltre il Tevere, il Carroccio ha sempre raccolto ottimi risultati ed e’ spesso stata determinante per i successi del centrodestra. Ma anche queste Comunali – avverte – confermano che se si guarda alla capacita’ di attrarre consensi su tutto il territorio, il partito leader resta ancora Forza Italia”. “La scelta dei candidati per le Comunali – dice ancora l’esponente ‘azzurro’ – e’ avvenuta tra Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia in piena concordia. Ma la competizione locale e’ cosa ben differente da quella nazionale, dove ancora permangono tra noi e Salvini differenze programmatiche non irrilevanti. Nel momento in cui ci si presenta agli elettori con l’obiettivo di governare il Paese non possono essere ammissibili differenze sostanziali sul ruolo che si attribuisce all’Europa, alla suavaluta e alle politiche economiche che devono ispirare l’azione di una squadra di governo”. Capitolo legge elettorale. “Il modello maggioritario – osserva Romani – non e’ perseguibile, perche’ la logica del doppio turno che si ispira le amministrative e’ per Forza Italia improponibile sul piano nazionale. Il modello proporzionale trova d’altra parte nella soglia di sbarramento fissata al 5 per cento un sufficiente correttivo maggioritario che evita la frammentazione e favorisce ilvoto utile. D’altra parte accade cosi’ anche a sinistra, con le due leggi elettorali al momento vigenti dopo lo stop al modello tedesco: ciascuno dei quattro maggiori partiti combatte la propria battaglia, le alleanze si decidono dopo”.