Nasce Italia in Comune, esperienza sindaci in campo

Roma – Il tempo per candidarsi alle elezioni verra’. Ora e’ il tempo di costruire un progetto politico che guardi prima di tutto alla Costituzione e al rispetto dei diritti fondamentali. I sindaci di ‘Italia in Comune’ si sono dati appuntamento a Roma per iniziare a condividere un percorso comune che portera’ alla presentazione di una lista alle regionali del 2019 e di un partito “con numeri importanti” alle politiche del 2023. Alessio Pascucci, sindaco di Cerveteri, lancia la sfida davanti a una platea di almeno 150 persone, in massima parte amministratori locali giunti da ogni regione del Paese: “Io voto dal 2000 e in questi 17 anni ho quasi sempre votato per il meno peggio, mai sono riuscito a votare una forza che mi rappresentasse. Ora proviamo a costruircela da soli. Vorremmo per una volta non votare per il meno peggio ma per chi puo’ fare qualcosa che ci rappresenti” e “creare una forza autonoma” che coinvolga “molti di quegli elettori che oggi si astengono”. In sala ci sono anche i sindaci di Parma, Federico Pizzarotti, e di Messina, Renato Accorinti. Pier Luigi Bersani ha inviato un video, mentre il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, interviene dal palco per dire che “nel Paese serve un movimento come questo”.

 

“L’idea di unire dei sindaci per lavorare insieme partendo dall’esperienza amministrativa e andando verso una esperienza nazionale penso sia necessaria, ma credo anche che le cose vadano costruite con serieta’ e con una comunione di intenti che non si puo’ trovare in pochi mesi”, dice l’ex grillino. “Il nostro – spiega – sara’ il partito delle persone che vogliono fare qualcosa per il Paese partendo da una base credibile. Amministrare vuol dire fare cose concrete, che certe volte non vanno nella direzione del consenso, come sentiamo da alcuni slogan a livello nazionale. Un approccio diverso dalla politica nazionale”. Di approccio diverso parla anche Accorinti: “Serve un cambio culturale perche’ la politica e’ vecchia. E’ stata uccisa con un accentramento di potere, quando invece il potere e’ del popolo. Si deve cercare di cambiare mentalita – insiste – anche dentro le istituzioni” anche se sara’ “un lavoro lunghissimo”.