Elezioni Pd, gruppo dissidenti “ora un vero cambiamento”

Catanzaro – “A questo punto il Pd deve cambiare veramente”. Lo affermano i dirigenti del Pd regionale Demetrio Naccari Carlizzi, Marco Vallone, Stefano Soriano, Clelio Gelsomino e Fabio Guerriero, che commentano la sconfitta elettorale del partito in Calabria, definendola “drammatica”. I cinque esponenti democrat, che da tempo rappresentano un’area di “dissidenti” in seno al Pd calabrese, ritengono che l’esito negativo del voto di domenica sia “il risultato naturale di un’azione politica segnata da errori spiegabili solo con la distanza siderale che i nostri dirigenti di partito, tutti governanti in ambito nazionale e regionale, hanno interposto tra la politica e la societa’. Nei nostri programmi – osservano Naccari Carlizzi, Vallone, Soriano, Gelsomino e Guerriero – non trovano asilo i temi della poverta’, del lavoro, della buona sanita’. Era quindi addirittura impensabile ricercare il consenso con metodi superati ed escludenti che hanno probabilmente dato soddisfazione a pochi e deluso quanti, dopo la fallimentare esperienza della destra, speravano in un riscatto della politica e della Calabria”.

Secondo Naccari Carlizzi, Vallone, Soriano, Gelsomino e Guerriero “la Calabria e’ stata mal rappresentata a ogni livello e infatti l’assenza di una risposta in tempi accettabili ai bisogni di vita ha fatto esplodere i Cinque Stelle, bravi elencatori dei problemi e portatori di soluzioni semplicistiche, irrealizzabili ma comprensibili. Il Pd, a questo punto, deve cambiare veramente. Il partito ha bisogno di riscoprire il modello di partecipazione originario e deve produrre una piattaforma programmatica che sia frutto dei reali bisogni dei cittadini e realizzarla con chi ha competenze amministrative. Per non essere travolte dal populismo, vincente sulla nostra inattivita’, le nostre tante amministrazioni – rilevano i cinque dirigenti del Pd – devono immediatamente ristabilire una comunicazione e un rapporto immediato con gli elettori e con il governo regionale per riprendere ad essere un riferimento certo e di servizio per i cittadini e per ricollegare i sindaci all’ente Regione, dove spesso si privilegia la fedelta’ alla competenza e l’appartenenza alla proposta”. Naccari Carlizzi, Vallone, Soriano, Gelsomino e Guerriero infine invocano “uno sforzo straordinario di tutti e una chiara separazione tra azione di Partito e azione di governo, a ogni livello. Non puo’ esserci un futuro per il Pd senza un ribaltamento di metodi e politiche. Quando mancano meno di 18 mesi dalla conclusione della finora non brillante esperienza regionale, riteniamo si possa e si debba cambiare passo. L’uomo solo al comando e’ un modello superato ed inadeguato. L’individuazione di 4/5 temi caratterizzanti la conclusione della legislatura devono essere l’elemento condiviso intorno al quale si ricostruisce la credibilita’ della politica e del Pd. Con queste idee ci faremo promotori a fine mese di un’iniziativa programmatica diffusa e condivisa e che dovra’ trovare ascolto in chi ha la responsabilita’ del governo della regione”.