Elezioni: Pd, lo sfogo di Magorno “no al gretto scaricabarile”

Catanzaro  – “Io mi sono assunto le responsabilita’ del risultato in Calabria ma gli altri, a cominciare da chi ha avuto incarichi di governo e di partito, a cominciare da chi rappresenta il Pd nelle istituzioni, dove sono e cosa dicono?”. Lo afferma, in una nota, il segretario regionale del Pd, Ernesto Magorno, deputato uscente, eletto senatore alle Politiche di domenica scorsa. “Lo scorso 23 febbraio – aggiunge – si e’ formalmente concluso il mandato della segreteria regionale uscente. In linea con quanto previsto dallo Statuto e attenendomi alla normativa, ho avviato la fase congressuale, convocando per il prossimo 19 marzo l’Assemblea, in cui verra’ fissata la data del congresso per il 13 maggio. La Direzione, poi, nominera’ la Commissione che portera’ il partito al congresso e quindi all’elezione di un nuovo segretario. Tutto – sostiene Magorno – si svolgera’ nel rispetto delle regole, nei luoghi deputati e non “nei caminetti” come magari avrebbero preferito coloro che chiedevano il congresso subito e che, paradossalmente, ora protestano perche’ celebrarlo il 13 maggio e’ troppo presto. In realta’ cio’ che volevano era il commissariamento per non dare al Pd calabrese la possibilita’ di eleggere democraticamente il nuovo segretario”. Magorno si sofferma sul dibattito interno al Pd calabrese dopo le elezioni: “Da oggi – rileva – partecipero’ al dibattito politico senza i limiti che un segretario regionale responsabilmente doveva avere e che molte volte, proprio per il bene del partito, mi hanno imposto di non replicare. Io, come e’ giusto che sia, mi sono assunto le responsabilita’ del risultato in Calabria ma gli altri, a cominciare da chi ha avuto incarichi di governo e di partito, a cominciare da chi rappresenta il Pd nelle istituzioni, dove sono e cosa dicono? Coloro che urlano allo scandalo e si stracciano le vesti come i sacerdoti nel tempio, dicano al Pd e ai cittadini cosa hanno prodotto in questi anni, cosa hanno fatto per i circoli, per i sindaci, per i territori. E’ conveniente per taluni ingegnarsi nel voler cercare un capro espiatorio o ricorrere al triste e gretto espediente dello scaricabarile, rimpallando ad altri negligenze che sono proprie”.

“Ci sono pero’ – rimarca il segretario del Pd regionale – responsabilita’ che non si possono addossare ad altri, che non si possono delegare a prescindere ma che ognuno deve avere il coraggio e la coerenza di assumersi. Scendano in campo quelli che vogliono cambiare il Pd, propongano idee e progetti su cui discutere e confrontarsi. Da parte mia, in un altro ruolo e in un contesto politico diverso, continuero’ a garantire il mio impegno a disposizione del partito ma soprattutto a servizio e in ascolto della gente”. Magorno quindi evidenzia: “Da senatore della Repubblica inizio il giro della Calabria partendo da Diamante, domenica saro’ a Pianopoli e mercoledi’ a Crotone per poi procedere con il costituire punti di ascolto nelle cinque province in modo da avere un contatto continuo con i territori. Io non scappo, non abbandono la nave quando affonda : questo lo lascio fare ai topi. Io sono orgoglioso di essere un renziano della prima ora, di esserlo tuttora e di continuare ad esserlo. Sono un giunco, che si piega al vento, ma non si spezza e – afferma il segretario del Pd calabrese – a chi ha cercato di schiaffeggiare e offendere la mia dignita’, a chi scriveva “ognuno accetta il Magorno che pensa di meritare”, a chi ancora oggi mi insulta e si chiede perche’ sono stato eletto senatore, rispondo con la mia storia, umana e politica, la stessa storia che oggi mi ha portato al Senato della Repubblica, una storia di cui sono fiero e che mi permette di camminare con la schiena dritta e a testa alta- Ma, purtroppo, come spesso accade, si dice senza sapere, si parla senza conoscere davvero, si vede solo cio’ che si vuole vedere, si odia e basta. E a tutti – conclude Magorno – auguro di riuscire a meritare la stessa stima e la stessa fiducia che in tanti da sempre mi assicurano”.