Da presidenti Camere a governo, le tappe ‘obbligate’

Roma  – Una volta avvenuta la proclamazione ufficiale degli eletti, si apre di fatto la nuova legislatura, che prendera’ ufficialmente il via con la prima seduta di camera e Senato, venerdi’ 23 marzo. Da li’ in poi sono previste una serie di scadenze e ‘tappe obbligate’ che porteranno verso la formazione di un nuovo governo. Sbocco, tuttavia, che non e’ affatto garantito, visti i risultati delle elezioni e l’assenza di un vincitore certo con numeri sufficienti a poter governare. Questo il timing istituzionale e da prassi ormai consolidata: – PROCLAMAZIONE DEGLI ELETTI: Al termine di tutte le operazioni di scrutinio e delle operazioni di assegnazione dei seggi in base ai voti ottenuti, l’Ufficio centrale circoscrizionale procede alla proclamazione degli eletti. Dell’avvenuta proclamazione il presidente dell’Ufficio centrale circoscrizionale invia attestato ai parlamentari proclamati e ne da’ immediata notizia alla segreteria generale della Camera di appartenenza. Alle Camere e’ riservata la convalida della elezione dei propri componenti. Nessuna elezione puo’ essere convalidata prima che siano trascorsi venti giorni dalla proclamazione.

– LUNEDI’ 19 e MARTEDI’ 20 MARZO: gli eletti, in vista della prima seduta del nuovo Parlamento, dovranno effettuare alcuni adempimenti necessari a poter svolgere le loro funzioni, come la registrazione, le foto necessarie per i relativi tesserini di riconoscimento e altri adempimenti burocratici. I neo senatori sono attesi a palazzo Madama da lunedi’ 19 marzo, mentre Montecitorio aprira’ le porte ai neo deputati dal giorno successivo, martedi’ 20 marzo.

– PRIMA SEDUTA DEL NUOVO PARLAMENTO E ELEZIONE DEI PRESIDENTI DI CAMERA E SENATO: il nuovo Parlamento si riunisce per la prima volta venerdi’ 23 marzo e procede all’elezione dei rispettivi presidenti. Con la prima seduta delle Aule di camera e Senato prende ufficialmente il via la XVIII legislatura.

ENTRO IL 25 MARZO: e’ la data limite per i deputati per comunicare al segretario generale di Montecitorio a quale gruppo parlamentare appartengono.

– ENTRO IL 27 MARZO: entro questa data il presidente della Camera convoca i deputati appartenenti a ciascun gruppo e quelli da iscrivere nel gruppo Misto. Successivamente, i gruppi eleggono i propri presidenti, vicepresidenti e comitati direttivi.

– SECONDA SEDUTA DELLE NUOVE CAMERE: la data della seconda seduta della Camera e del Senato (la prima seduta parte il 23 marzo e si considera unica fino all’elezione dei nuovi Presidenti, anche se dovessero servire piu’ giorni) viene fissata una volta eletti i nuovi presidenti e sara’ dedicata all’elezione dell’Ufficio di presidenza, composto da quattro vicepresidenti, tre Questori e otto segretari.

– CONSULTAZIONI: Una volta eletti i presidenti delle due Camere e costituiti i gruppi, il presidente della Repubblica potra’ avviare le consultazioni, poiche’ nel frattempo il presidente del Consiglio, per cortesia istituzionale e secondo la prassi, dovrebbe recarsi al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni. Ovviamente le dimissioni saranno ‘congelate’ e il premier restera’ a palazzo Chigi per il disbrigo degli affari correnti finche’ non si formera’ il nuovo governo. Le consultazioni non sono normate dalla Costituzione, ma sono una prassi. Solitamente si comincia con i presidenti delle Camere e con gli ex presidenti della Repubblica, in questo caso sara’ quindi consultato Giorgio Napolitano. Poi saliranno al Quirinale i rappresentanti dei gruppi parlamentari, che potranno decidere di avere in delegazione anche il leader del partito. A volte si comincia con il gruppo piu’ grande, altre con quello piu’ piccolo. Le consultazioni durano un minimo di due giorni, solitamente. Se alla fine del primo giro di consultazioni non si arriva all’individuazione di una maggioranza, si puo’ procedere ad altri giri di consultazioni o, come in passato, all’indicazione di un ‘esploratore’ – che potrebbe essere anche uno dei presidenti del Parlamento appena eletti, poiche’ espressione di una maggioranza numerica – che compira’ i suoi sondaggi tra i partiti per verificare se e’ possibile indicare una maggioranza che sostenga un governo. Se e quando si trovera’ una maggioranza, essa esprimera’ anche un candidato premier.

PRESIDENTE REPUBBLICA AFFIDA INCARICO O PREINCARICO: Il presidente della Repubblica, una volta individuata una maggioranza parlamentare, convochera’ la personalita’ indicata dalle forze politiche come in grado di coagulare i voti necessari per ottenere la fiducia, e gli conferira’ l’incarico, che potra’ essere pieno o con alcune condizioni (in quel caso si parla di preincarico). L’incaricato puo’ accettare subito o accettare l’incarico con riserva, ovvero prendersi alcuni giorni per avviare un confronto con le forze politiche e solo dopo tale confronto sciogliere la riserva.

– NUOVO GOVERNO E GIURAMENTO: Una volta accettato l’incarico, il premier forma il governo. Cioe’ stila la lista dei ministri, che proporra’ al Capo dello Stato, durante un colloquio al Colle. Trovata l’intesa sulla lista, il presidente della Repubblica nomina i ministri. Entro poche ore presidente del Consiglio e ministri giurano nel salone delle Feste al Quirinale.
– CERIMONIA DELLA CAMPANELLA E PRIMO CDM: I componenti dell’esecutivo, una volta prestato giuramento al Quirinale, scenderanno a palazzo Chigi dove si terra’ la cerimonia della campanella, cioe’ il passaggio di consegne con il premier uscente, e la prima riunione del Consiglio dei ministri che servira’ a nominare il sottosegretario alla presidenza del Consiglio.
– PARLAMENTO VOTA FIDUCIA A GOVERNO: Dopo il passaggio di consegne tra il presidente del Consiglio uscente e il nuovo, il neo-premier si riservera’ alcune ore per scrivere il discorso programmatico con il quale si presentera’ alle Camere per chiedere il voto di fiducia. Solitamente vale il principio della ‘culla’: si chiede per prima la fiducia alla Camera che la volta precedente fu lasciata per ultima. In questo caso si dovra’ cominciare dal Senato. Ottenuta la fiducia il governo e’ in carica e puo’ cominciare la sua attivita’.