Regione: Bevacqua (Pd), nella maggioranza manca coordinamento

Catanzaro – “Il vero problema e’ la mancanza di un coordinamento vero all’interno della maggioranza”. Lo dice il consigliere regionale del Pd, Domenico Bevacqua, all’Agi, con riferimento ai lavori dell’ultimo Consiglio regionale. “Evidentemente le elezioni del 4 marzo – aggiunge – non ci hanno insegnato nulla se ancora molti miei colleghi si limitano a strumentalizzare assenze dall’aula o singole situazioni a mio avviso non significative. Ritengo che non sia questo il modo giusto per valutare l’azione del Consiglio regionale o l’azione della maggioranza. Nella maggioranza non vedo un problema politico di tenuta: il vero problema, che ho posto in aula e che pongo anche adesso, e’ la mancanza di un coordinamento vero all’interno della maggioranza. Non e’ pensabile – spiega Bevacqua – che un consigliere regionale o un capogruppo di maggioranza, com’e’ avvenuto ieri con il capo del mio gruppo, chieda un rinvio di punti all’ordine del giorno senza aver consultato gli altri consiglieri. Questo e’ il problema che ravviso: ripeto, non vedo problemi di tenuta politica della maggioranza, ma – sostiene il consigliere del Pd – vedo questa mancanza di metodo e di una funzione di coordinamento all’interno della maggioranza”. Bevacqua, che e’ anche presidente della quarta Commissione del Consiglio regionale, prosegue: “Un mese e mezzo fa abbiamo avviato nella maggioranza un confronto serrato, e in quella sede ognuno di noi ha sottolineato la necessita’ di un forte rilancio dell’attivita’ della Giunta regionale e della maggioranza perche’ nei territori percepiamo l’urgenza di invertire la rotta con punti specifici sui cui lavorare mettendo in campo provvedimenti avvertiti dalle nostre comunita’. In questi anni – rileva il consigliere regionale del Pd – abbiamo messo in campo un lavoro di programmazione per certi versi esaltante, strumenti che la Calabria non aveva mai avuto come il Piano trasporti, il Piano rifiuti, la legge urbanistica con il consumo zero di suolo, la legge antincendi, insomma una mole di strumenti di programmazione senza eguali, pero’ non percepiti immediatamente sul territorio. Ora, in questo anno e mezzo di legislatura regionale, dobbiamo mettere in campo provvedimenti che definisco “choc” le cui ricadute – conclude Bevacqua – possano essere toccate con mano dalle comunita’ e dai territori”.