Calabria: garante Infanzia, politici lavorino insieme per minori

Catanzaro – “Cio’ che scaturisce dallo scontro politico tra fazioni contrapposte in altre regioni del Paese, in Calabria fa piu’ male che altrove, ed a continuare a rimetterci sono le generazioni in divenire, i bambini, gli adolescenti, i giovani perennemente soffocati da illusioni di riscatto, che in realta’ non esistono”. Cosi’ in una nota il sociologo Antonio Marziale, garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria. “Da quando mi sono insediato – spiega – ho redatto due corpose relazioni annuali, evidenziando cose realizzate, come la Terapia intensiva pediatrica e tante altre, ma soprattutto elencando le troppe cose mancanti sul piano strutturale a ogni livello. Vale la pena qui ricordare il fatto che, da come rilevato dal Miur, il 94% delle scuole calabresi non e’ in possesso del certificato di agibilita’, mancano i pronto soccorso pediatrici, non esiste, se non sulla carta a Crotone, un reparto di neuropsichiatria infantile ospedaliero, non esiste una rete socio-sanitaria tale da garantire ai bambini ammalati assistenza domiciliare e tantissimo altro ancora, riconducibile a decenni di politiche amministrative evidentemente e inconfutabilmente sbagliate”. “Eppure – sottolinea il garante – ho inviato la relazione a tutti i parlamentari europei del Sud, ai parlamentari calabresi della passata e dell’attuale legislatura, ai consiglieri regionali e non ho avuto che pochi riscontri, appena 5 lettere di presa visione e ringraziamento. Beninteso che, non e’ la lettera di ringraziamento che mi preme, bensi’ una presa di coscienza che stimoli a fare qualcosa”. Per Marziale, “e’ necessario che, pur nell’ambito del confronto politico democratico, tutti, a prescindere da maggioranze e opposizioni, collaborino a far crescere un ‘partito dalla Calabria’ laddove tutti insieme si faccia fronte alle decisioni romane, che hanno responsabilita’ precise nell’atavico permanere della nostra regione ai margini dell’Italia e dell’Europa. Guardo a questa soluzione come l’unica possibile e nient’affatto utopistica per smarcare i nostri minorenni dal solito cliche’ dell’emigrazione o dell’accontentarsi. Mi faro’ promotore, quanto prima, di una riunione tra parlamentari europei dell’area interessata, dei parlamentari nazionali e dei consiglieri regionali, perche’ mi dico convinto che solo ‘insieme’ si possono ottenere risultati, nel nome dei bambini e degli adolescenti, del loro diritto ad immaginarsi calabresi per sempre”.