Berlusconi correra’ a Europee. E striglia Salvini

Fiuggi (Frosinone)  – Silvio Berlusconi si riprende la scena per garantire che sara’ “in campo” alle Europee e che il centrodestra e’ una alleanza “definitiva” per il futuro dei tre partiti che la compongono, Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. In poco meno di un’ora di intervento alla convention ‘L’Italia e l’Europa che vogliamo’ organizzata da Antonio Tajani, il presidente di Forza Italia preferisce non leggere il lungo discorso che aveva preparato e distribuito.
A Fiuggi, il Cavaliere dimostra di non aver affatto gradito l’uscita di Matteo Salvini, che ieri aveva usato il palco della festa Atreju di FdI per precisare che il ‘vecchio’ centrodestra rimarra’ “solo per accordi locali”. “La coalizione di centrodestra e’ l’opzione definitiva di questi tre partiti nel futuro. Poi il signor Salvini ha delle uscite che non sono gradevoli, accettabili da parte nostra”, scandisce Berlusconi. “Forse la scusa e’ che deve tentare di non far scoppiare un diverbio assoluto coi 5 stelle; quel diverbio che noi auspichiamo e aspettiamo presto”, continua il presidente di FI .Respiro lievemente in affanno, il leader di FI, 82 anni tra una settimana, non manca pero’ di far sentire la sua voce nel lanciare un nuovo duro attacco al Movimento 5 stelle: “Pericolo” piu’ grande del comunismo (per “ignoranza, incompetenza, invidia e odio sociale”) che “attenta alla liberta’” delle imprese e dei cittadini con le nazionalizzazioni, e con la proposta di vietare le pubblicita’ delle partecipate statali su giornali e tv che, se fosse attuata, “farebbe chiudere Mediaset il giorno dopo”.
L’ex premier se la prende soprattutto il portavoce di Palazzo Chigi, Rocco Casalino, per l’audio in cui chiede ai cronisti di far trapelare che, se il Tesoro non trovera’ i fondi per introdurre il reddito di cittadinanza, partira’ una “mega-vendetta” sui funzionari del ministero. “Francamente in una democrazia con le regole di una democrazia il signor Casalino dovrebbe stare gia’ fuori con la valigia in mano”, sostiene Berlusconi. Ma il Cav non risparmia sferzate anche gli alleati leghisti, che – ricorda – il 4 marzo scorso sono stati eletti dopo essersi presentati agli elettori con un programma “per il 95 per cento” scritto da FI.

Sul fronte manovra, assicura, tra i leader europei la preoccupazione e’ massima. “Se alzassimo il deficit e l’Europa dovesse respingerla, lo spread salirebbe e sarebbe un disastro”, avverte. Uno scenario catastrofico a cui il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio ha replicato con ironia citando il Massimo Troisi di “Non ci resta che piangere”: “Si’ si’, mo me lo segno”.
Da Fiuggi, Berlusconi lancia un “manifesto della liberta’” in cui si chiede una “grande mobilitazione delle coscienze, come nel 1994”. Il fondatore di FI torna a chiedere un rinnovamento del suo partito, con apertura all’Altra Italia e alle formazioni civiche, e congressi fatti di “proposte e non recriminazioni”. L’orientamento di Berlusconi, che ribadisce che la collocazione di FI in Europa e’ nel partito popolare europeo, sarebbe di candidarsi in prima persona in tutte le circoscrizioni alle Europee di primavera. Sullo stato di salute del centrodestra e’ intervenuta anche Giorgia Meloni. “Non ho chiesto a Salvini di rompere subito con i 5 stelle. Penso che gli italiani non sarebbero d’accordo a tornare subito a nuove elezioni. Penso che prima bisogna fare un lavoro di ricostruzione di questa meta’ campo e le cose arriveranno da se'”, ha affermato la presidente di Fratelli d’Italia, chiudendo Atreju. “Noi abbiamo sempre detto che il centrodestra non si puo’ semplicemente assemblare: noi dobbiamo riformarlo – ha aggiunto – dobbiamo costruire insieme a partire da quello che in Italia manca, ossia un grande movimento, un partito dei conservatori e dei sovranisti che metta al centro l’interesse nazionale italiano, l’identita’ italiana, il concetto di patria, di nazione e mi piacerebbe che ci lavorassimo insieme. Noi come Fratelli d’Italia siamo disposti a rimetterci in gioco: il centrodestra ha bisogno di una forza che sia in grado di raccogliere anche quelli che dalla Lega non si sentono cosi’ rappresentati. Quando saremo pronti potremo liberare Salvini dall’abbraccio con M5s e ridare all’Italia un governo che sia frutto non di un accordo posticcio dopo le lezioni, ma di una battaglia condotta insieme in campagna elettorale”. “In Parlamento – ha aggiunto – lavoriamo per far valere le posizioni del centrodestra. E anche sulla manovra economica abbiamo detto a Salvini che siamo disponibili a dargli una mano, ma la Lega deve battere un colpo”.