Calabria Etica: Ruberto, “Sono pronto a pagare qualunque prezzo”

Pasqualino Ruberto

Pasqualino Ruberto

di Claudia Strangis
– Lamezia Terme – “Sono pronto a pagare qualunque prezzo e a sacrificarmi”. È stato questo il commento di Pasqualino Ruberto a margine della conferenza stampa che ha convocato questa mattina dopo l’annullamento dei 250 contratti di collaborazione per quattro progetti gestiti dalla fondazione Calabria Etica. Ruberto si è detto disposto a tutto, anche ad un possibile accordo con il suo avversario politico Enzo Richichi, candidato designato del Pd. Un commento che potrebbe aprire un nuovo scenario, soprattutto per la corsa a sindaco per la città. La battaglia mediatica e politica degli ultimi mesi, infatti, ora la stanno pagando i 250 collaboratori che si sono visti rescindere il contratto e Ruberto ha detto chiaramente che a pagare le conseguenze di questa situazione sono proprio questi lavoratori, “che vedono calpestata la loro dignità”, quando il vero bersaglio sarebbe proprio l’ex presidente della Fondazione in house. Ruberto si è chiesto, quindi, quali possano essere le motivazioni di una decisione così drastica, che va a colpire i collaboratori ma anche chi usufruiva di questi progetti, ora bloccati. “Progetti – ha specificato Ruberto – che non erano chiacchiere ma si concretizzavano con numeri e risultati”, come “Responsabilità sociale imprese in Calabria”, “Potenziamento per rendere accessibile l’informativa sociale”, “Sostegno delle politiche integrate a favore della famiglia (Centri famiglia)”, “Piano di comunicazione istituzionale, tutti in stand by dopo la decisione adottata ieri dal Dipartimento Regionale Sviluppo Economico, Lavoro, Formazione e Politiche Sociali. La scelta di bloccare tutte le contrattualizzazioni è stata vista, agli occhi di Ruberto, come una ritorsione nei confronti dei ragazzi e contro di lui, e da qui nasce poi la sua volontà di sacrificarsi, in nome della dignità di quei lavoratori e a dimostrazione “che non è la difesa di un percorso politico”. Un passo indietro, quindi? Intanto Ruberto ha risposto all’accusa che queste assunzioni fossero una scelta strategica riguardante le elezioni di novembre scorso: “dei 250 contratti a progetto – ha spiegato l’ex presidente di Calabria Etica – solo 60 sono stati firmati da lametini” aggiungendo poi che nessun atto amministrativo è stato fatto esclusivamente in funzione della città di Lamezia e portando a riscontro qualche numero “per le 311 domande ammesse per i 750 mila euro per i voucher di conciliazione, solo 8 sono state le domande di Lamezia; stessa cosa per le 1398 domande ammesse per i ticket dell’infanzia, di cui 31 sono quelle ammesse a Lamezia”. Numeri alla mano, Ruberto in conferenza stampa non si è detto preoccupato per la piega mediatica e giudiziaria della vicenda, quanto piuttosto per i lavoratori, per i quali ha chiesto una levata di scudi anche da parte dei sindacati, ribadendo che “i contratti a progetto non vogliono creare precari, né schiavi della politica”.