Regione: sindacati, “proposta bilancio va rivisitata”

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Catanzaro – I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria, Michele Gravano, Paolo Tramonti e Santo Biondo, esprimono riserve in riferimento alla proposta di bilancio che sara’ portata all’esame del Consiglio regionale. “Il disegno di legge per la definizione del bilancio annuale 2015 e pluriennale 2015-2017 – si legge in una nota congiunta – e’ momento cruciale nella definizione di una politica economica e finanziaria di una Regione come la Calabria che vive una fase di desertificazione produttiva e che e’ segnata da un progressivo arretramento di tutti gli indicatori economici ed occupazionali. Per questa ragione, pur nella consapevolezza che tale bilancio viene approvato in ritardo per via del rinnovo del Consiglio Regionale, sarebbe stato necessario un maggiore coinvolgimento delle forze sociali attraverso momenti preventivi di confronto e di concertazione con la Giunta. A questo proposito – e’ scritto ancora – va ricordato come il sindacato confederale ha sempre manifestato piena disponibilita’ a confrontarsi per costruire scelte condivise in tema di politica economica e produttiva, di strategie di rafforzamento dei servizi e pianificazione delle politiche sociali, individuando priorita’ di intervento capaci di imprimere una svolta positiva. Sul piano del contenuto preoccupa il fatto che non trovino adeguata e completa copertura intere categorie di lavoratori impegnati in settori e comparti strategici”. Per Cgil, Cisl e Uil “e’ arrivato il momento di mettere in campo provvedimenti strutturali, per ridurre gli sprechi, liberando risorse ordinarie, da integrare con risorse comunitarie per avviare un piano di interventi per la crescita, il lavoro e l’inclusione sociale”.
I segretari dei sindacati confederali inseriscono fra le “opzioni strategiche irrinunciabili” un piano straordinario del lavoro “che punti all’aumento consistente dell’occupazione attraverso l’emersione del lavoro nero, l’attivazione di politiche attive per il lavoro rivolte a disoccupati e inoccupati utilizzando tutte le risorse disponibili e potenziando il sistema dei servizi per il lavoro. In questa direzione – spiegano – diventa prioritario reperire risorse per avviare un piano di politiche attive realmente efficaci, favorendo processi di riqualificazione formativa la ricollocazione di inoccupati e platea percettori ammortizzatori in deroga”; l’adeguato finanziamento di tutte le leggi regionali relative al bacino del precariato calabrese “al fine di evitare il protrarsi di disagi e tensioni”.

“Nel contempo, – affermano – ritenendo il superamento del precariato regionale una priorita’ del Governo regionale, si chiede il finanziamento della legge n.1 /2014 che ad oggi risulta definanziata, cosi’ come si chiede il pieno sostegno al percorso di contrattualizzazione degli ex lsu-lpu e alla loro stabilizzazione definitiva”. I sindacati chiedono al tempo stesso “una politica di interventi di difesa del suolo e mitigazione del rischio idro-geologico, a partire dall’utilizzo delle risorse della relativa APQ 2010, di sostegno allo sviluppo del settore primario calabrese, nonche’ l’indispensabile l’imputazione sui relativi capitoli di bilancio di livelli adeguati di risorse per il settore idraulico-forestale, per l’Arsac, per i lavoratori delle Comunita’ Montane, per i sorveglianti idraulici, per i lavoratori dell’ex fondo sollievo, per i consorzi di bonifica e al fine di dare certezze e prospettive ai lavoratori per il 2015 e nel contempo recuperare le risorse necessarie ad erogare le spettanze 2014 non ancora percepite”. Altro punto proposto e’ “la definizione concertata di un piano sociale regionale integrato con un piano sanitario, unitamente alla definizione dei Leps, al fine di consentire la programmazione organica degli interventi di inclusione sociale ed assistenza. In questa direzione – spiegano – e’ necessario un adeguato finanziamento della legge regionale sulla non autosufficienza i cui obiettivi di sostegno, assistenza ed inclusione – scrivono – sono di fondamentale importanza”. Si ritiene necessario, inoltre, ” riqualificare la Spesa sanitaria che impegna meta’ del bilancio regionale, non certo con tagli ragionieristici che non rendono esigibile il rispetto dei Lea, bensi’ con una maggiore attenzione agli sprechi”.
In relazione al sistema dei trasporti “si rileva – e’s critto – uno sforzo apprezzabile per assicurare i servizi ma ancora insufficiente – scrivono i sindacati – per soddisfare i bisogni di mobilita’ per garantire efficienza, sostenibilita’ e competitivita’. Nello stesso tempo e’ necessaria una riforma della pubblica amministrazione che, anche alla luce dei processi in atto, preveda risorse adeguate tali assicurare il mantenimento dei livelli occupazionali e l’efficienza dei servizi”. Per questi motivi Cgil, Cisl e Uil, “facendo seguito a quanto esposto in sede di audizione presso la competente commissione consiliare, chiedono al consiglio regionale una profonda rivisitazione della legge di Bilancio che permetta di fronteggiare le emergenze sociali per costruire prospettive di sviluppo economico ed occupazionale”.