1* maggio: Sculco, lavoro e’ prorita’ assoluta Mezzogiorno

Flora-Sculco30-04
Reggio Calabria – “Il lavoro e’ la priorita’ assoluta soprattutto nel Mezzogiorno e tutti noi dobbiamo impegnarci, ciascuno per la propria responsabilita’, per ampliare le opportunita’ produttive, insistendo perche’ ci sia verso la regione piu’ povera d’Europa un’attenzione maggiore e concretamente visibile da parte del Governo, del Parlamento e del sistema imprenditoriale pubblico e privato. In Calabria, poi, e’ necessario che la politica faccia rete con le forze sociali e si finalizzi la spesa anzitutto per ridurre la disoccupazione, porre fine allo scandalo del precariato che tiene appese migliaia di vite, e creare ricchezza generale”. Lo afferma la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco, che in vista del Primo Maggio considera “opportune e da sostenere le iniziative del sindacato calabrese. Il modo migliore per dare attualita’ alla Festa del Lavoro. Sia la scelta della Cisl – aggiunge – di essere presente nel Porto di Gioia Tauro, un’infrastruttura di rilievo internazionale su cui il Governo e gli Organismi comunitari dovrebbero finalmente puntare, uscendo dal vago e dall’indeterminatezza che finora hanno caratterizzato le loro strategie, per farla diventare il grande porto d’ingresso in Europa. In tal senso – spiega Flora Sculco – tenendo presente che il Consiglio regionale ha stanziato 3 milioni di euro per l’abbassamento delle tasse di ancoraggio, occorrerebbe dare gambe e braccia alla proposta volta concentrare la programmazione comunitaria 2014-2020 su pochissimi investimenti, uno dei quali non puo’ che essere il porto di Gioia Tauro. L’iniziativa della Cgil, che il Primo Maggio sara’ a Laino Castello, dove tre mesi fa e’ crollato il Viadotto Italia, segnalando l’urgenza di porre fine a quest’interruzione che provoca disagi enormi e l’intollerabile deficit infrastrutturale della Calabria, focalizza l’attenzione su temi fondamentali per lo sviluppo della regione piu’ povera d’Europa. Una regione che per davvero, e nell’interesse del Paese, dovrebbe diventare ‘la madre di tutte le battaglia’. A patto che si vada oltre i proclami e l’attenzione verso il Mezzogiorno non sia saltuaria e discontinua e che si capisca che senza il rilancio del Mezzogiorno il Paese non esce dalla crisi”.