Regione: Salerno(Fi), con dimissioni Scalzo celebrato funerale della politica

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Reggio Calabria – “Con le dimissioni del Presidente Antonio Scalzo, che ha svolto il ruolo che gli è stato affidato con alto senso del dovere, e con il conseguente Consiglio regionale di oggi, si è celebrato il funerale della politica”.
E’ quanto afferma il consigliere regionale di Forza Italia Nazzareno Salerno secondo il quale: “È sin troppo facile osservare che le decisioni non vengono prese più in Calabria, ma sono il frutto di un processo di colonizzazione che deve essere bloccato. Se fosse stato possibile, persino il Presidente del Consiglio regionale sarebbe stato una figura esterna, così come avvenuto con gli assessori. Questi ultimi, pur essendo delle persone rispettabilissime, non rappresentano i calabresi”.
“Ritengo che la politica – rilancia Salerno – non possa abdicare ai suoi compiti, ma debba al contrario fermare l’autodelegittimazione che sta andando avanti e battersi per l’affermazione dei principi democratici. Quanto alle inchieste condotte dalla Magistratura – continua l’esponente azzurro – credo che si debba essere coerentemente garantisti, e, in ogni caso, va rilevata la differenza nelle diverse posizioni, poiché i fondi dei gruppi, in alcuni casi, sono stati effettivamente utilizzati per lo svolgimento dell’attività politica. Un garantismo – sottolinea – che è opportuno tenere anche nei confronti degli ex assessori Ciconte e Guccione. Va inoltre osservato che mentre da un lato si sostiene che tali fondi debbano essere azzerati, dall’altro si sceglie di sborsare stipendi ad assessori scelti all’esterno del Consiglio regionale in un periodo storico in cui le famiglie sono in ginocchio non riuscendo non soltanto ad arrivare alla fine del mese, ma nemmeno a pagare le bollette relative a servizi indispensabili” -evidenzia Salerno. “In questo contesto, non si può che chiedere uno scatto d’orgoglio all’intera maggioranza affinché – conclude Nazzareno Salerno – si dica veramente basta alla colonizzazione e si consenta alla politica di tornare ad avere quella centralità che può essere determinante per lo sviluppo del territorio”.