Sud: Sculco (Cir), manca una politica capace di decidere

rp_sculco-flora-24-300x216.jpg
Reggio Calabria – “Il Sud, pur con le sue eccellenze e diversita’ interne, e’ l’emblema di una crisi generale del sistema-Paese, un’area in cui i problemi irrisolti del Paese diventato piu’ acuti. Se non si parte da questa analisi, si finisce col sovrapporre l’antropologia all’economia ed alla politica”. Lo afferma la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco. “L’Egitto – aggiunge – raddoppia il Canale di Suez e l’Italia ancora e’ alle prese con la Sa/Rc, o con opere incompiute da mezzo secolo come la Trasversale delle Serre, per le quali non si ha la forza neppure di nominare un commissario che le completi. Purtroppo questo e’ il dato di partenza. Cio’ che manca al Sud, e’ esattamente cio’ che manca al Paese: una politica innovativa e decidente. Se il trambusto causato dal Rapporto Svimez fosse serio, avremmo gia’ un cronoprogramma per il rilancio del porto di Gioia Tauro e una politica economica per il Mezzogiorno che non c’e’. Su questo punto, i Presidenti di Regione ed i Consigli regionali del Mezzogiorno, assieme alle istanze economiche, sociali e culturali, hanno il compito di soffermarsi, non per filtrare ogni sforzo secondo le esigenze di questo o quel partito, ma per organizzare una piattaforma che mentre indica le criticita’ su cui intervenire al Sud, miri a rendere socialmente coeso un Paese che voglia dirsi dignitosamente europeo ma che – conclude Flora Sculco – perseverando nell’errore di considerare il Sud un ‘male oscuro’ e non una grande risorsa che non si ha la capacita’ di valorizzare, rischia di ampliare sempre piu’ la disunita’ e le diseguaglianze”.