A Lamezia Terme una cerimonia per benedire il busto marmoreo di San Giovanni Paolo II

Talarico, Cantafora, Mancuso

Talarico, Cantafora, Mancuso

Con una semplice ma sentita cerimonia, nell’area antistante l’ingresso principale dell’ospedale di Lamezia Terme, è stato scoperto il busto marmoreo raffigurante Papa Wojtyla, una preziosa opera realizzata dall’artista Maurizio Carnevali, che, dopo un breve raccoglimento in preghiera, è stata benedetta dal vescovo della Diocesi, S.E. Mons. Luigi Cantafora, coadiuvato dal Cappellano dell’ospedale, padre Giuseppe Ferrara.
Alla cerimonia, coincisa con la canonizzazione del Santo Padre, hanno preso parte il Presidente del Consiglio Regionale, Francesco Talarico, il Direttore generale dell’Asp, Dott. Gerardo Mancuso, medici, infermieri e altro personale, che hanno accompagnato con un applauso il particolare momento.
La scultura in marmo aveva fatto il suo ingresso nel presidio ospedaliero nel maggio del 2011, in occasione della beatificazione di Giovanni Paolo II, ma già nel 2005, poco dopo la morte del Papa polacco, l’ospedale di Lamezia, per espressa richiesta del vescovo Cantafora, era stato intitolato a questa persona di straordinaria forza spirituale, particolarmente vicina al mondo della sofferenza e della malattia, amata in tutto il mondo, con l’intento di “salvaguardare e valorizzare i valori spirituali, la storia e le tradizioni della città e di un ospedale che rappresenta il punto di riferimento sanitario per la comunità lametina e di contribuire al rafforzamento dei processi di unitaria identificazione del personale, degli operatori e dell’utenza che operano all’interno della struttura, accrescendo lo spirito della solidarietà cristiana”.

La figura di Papa Wojtyla, oggi proclamato San Giovanni Paolo II, è stata dunque sempre punto di riferimento per l’ospedale lametino che, con gesti concreti, a partire dalla sua morte, ha voluto segnarne i momenti più significativi.

Nel corso della cerimonia il Dott. Mancuso ha sottolineato “Un’istituzione laica, ma intitolata ad un grande uomo e noi abbiamo voluto sommessamente celebrare una funzione religiosa per dare un segno anche di vicinanza a questa splendida figura. Oggi benediciamo questo piazzale con la bellissima opera del Maestro Carnevali e lo facciamo in punta di piedi perché ci sembra giusto essere sobri in queste circostanze.”

Per Talarico “Questo momento è un segnale per tutti noi, per le istituzioni, per i medici, i paramedici, per tutti coloro che vivono l’ospedale, per essere sempre più vicino ai cittadini, più al servizio dell’ammalato, per cercare di dare risposte, di realizzare una sanità di qualità perché Lamezia lo merita. Questo è un ospedale dal punto di vista strutturale bello, è al centro della Calabria e ci auguriamo che San Giovanni Paolo II possa vegliare sull’azione di tutti quanti noi.”

Anche per Mons. Cantafora “Dedicare il nostro ospedale a Giovanni Paolo II rappresenta un messaggio per tutti noi: mettere al centro la sofferenza. Quando il malato non è non è realmente il punto centrale dell’azione sia sociale che civile, il cittadino entra in una grande precarietà. Allora Giovanni Paolo II con la sua santità, con il suo esempio, pone nel cuore di tutti la necessità di mettere al centro della società il malato, il disabile, quello che vive delle fragilità, che significa far crescere la nostra società, far crescere e sviluppare anche la nostra città.”