Sanita’: incontro scientifico regionale, “l’appropriatezza in medicina nucleare”

Dottor Palermo

Dottor  Saverio Palermo

Catanzaro – Circa novemila calabresi chiedono ogni anno di potersi sottoporre a un esame Pet-TC. Le patologie da indagare sono le più diverse e il loro spettro è destinato ad ampliarsi con l’evoluzione della tecnologia. A fronte di questa domanda, il sistema sanitario non è oggi in grado di dare una risposta completamente soddisfacente. In Calabria, di fatto, sono in funzione una Pet-TC mobile e una fissa, entrambe a Catanzaro. Il risultato è che molti calabresi per poter fare gli esami si rivolgono a strutture di altre regioni, producendo i consueti costi sociali ed economici che accompagnano il fenomeno dell’emigrazione sanitaria.
Il dato è emerso forte e chiaro nel corso dell’incontro scientifico regionale su “Appropriatezza in medicina nucleare”, organizzato a Catanzaro da Saverio Palermo, direttore dell’omonima unità operativa dell’azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio”; incontro che ha messo a confronto medici nucleari, oncologi, cardiologi e neurologi, giunti nel capoluogo da tutta la Calabria ma anche figure istituzionali di rilievo: il direttore generale della Pugliese Ciaccio, Francesco Miceli, la dirigente del dipartimento regionale della Salute, Rosalba Barone, il direttore generale del dipartimento stesso, Bruno Zito, i rappresentanti della Lilt (lega tumori) e dell’associazione malati oncologici “Pina Simone”.
Nell’introdurre i lavori, Palermo ha dimostrato, dati alla mano, che con quello che la Regione spende ogni anno a causa dell’emigrazione sanitaria si potrebbero ammortizzare, in due o tre anni al massimo, i costi di ben quattro tomografi, distribuiti in altrettanti ospedali hub e sufficienti a soddisfare interamente la domanda di prestazioni diagnostiche. È dunque diventata ineludibile l’esigenza di programmazione e di riorganizzazione della rete delle Alte Specialità e in particolare della medicina nucleare. Sul tema posto da Palermo (in attesa che il neocommissario alla sanità, Massimo Scura, si metta al lavoro) la risposta è arrivata da Bruno Zito, secondo il quale, oggi, il piano di rientro è il dato oggettivo da cui non si può prescindere affrontando qualsiasi argomento. Ciò nonostante, ha detto il Dg del dipartimento, la Regione ha già previsto soluzioni per risolvere alcune criticità dimostrate. Dunque la Pet-TC è all’attenzione della Regione, come lo è in generale il tema delle “reti” per far sì, ha puntualizzato Bruno Zito, che le ottime professionalità presenti in Calabria non siano, come spesso accade, delle isole incapaci di dialogare tra di loro.

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Alle esigenze di programmazione è strettamente correlato il tema dell’appropriatezza, oggetto principale dell’incontro. Appropriatezza gestionale, sul piano dei costi e appropriatezza clinica per l’efficacia del percorso diagnostico e terapeutico. In altre parole, una cura o un esame inappropriati, non solo non servono alla salute del paziente ma costituiscono una diseconomia per il sistema. Per contro, l’ appropriatezza deve anche assicurare l’arruolamento dei pazienti bisognosi della prestazione, attualmente penalizzati da una mancata prescrizione indotta dalla assenza sul territorio di centri di riferimento. Nel corso delle sessioni di lavoro, il tema dell’appropriatezza è stato declinato secondo diversi punti di vista. Sono stati presentati i dati sulle prestazioni eseguite negli ultimi anni con la Pet-TC di Germaneto e con quella della Pugliese Ciaccio; i dati delle prestazioni di cardiologia, integrati da quelli del servizio di medicina nucleare ed è stata illustrata l’esperienza specifica del Servizio di medicina nucleare nell’ambito di un centro di alta specialità come il Sant’Anna Hospital per la diagnosi e la cura delle malattie cardiovascolari. Infine, sono stati presentati i nuovi radio farmaci, utili alla diagnosi precoce e differenziale del Parkinson e alla “quantizzazione” del rischio nello scompenso cardiaco.
L’incontro si è caratterizzato per la nutrita partecipazione di medici provenienti dai centri regionali di riferimento, ma anche di infermieri e tecnici di radiologia medica, questi ultimi impegnati in prima linea, come ha ricordato Palermo, per garantire qualità a ciascun centro ma soprattutto concretezza a quel diritto alla salute sancito dalla Costituzione e che il presidente del consiglio regionale, Antonio Scalzo, ha richiamato nel suo indirizzo di saluto fatto pervenire al convegno.