Lamezia: Panedigrano e Viola ignorata la sanità lametina

panedigrano-viola23Lamezia Terme – “Fino a quando Lamezia non imparerà a far quadrato non potrà essere vincente.
E’ già la terza volta che il Presidente della Provincia (nonché segretario provinciale del PD) interviene sulla programmazione sanitaria per sostenere una organizzazione strettamente Catanzaro-centrica della fusione delle aziende Pugliese-Ciaccio e Policlinico MaterDomini e ignora sprezzantemente il territorio ed il presidio ospedaliero lametino, ma a Lamezia nessuno tra quelli che contano se ne accorge”. Lo afferma in una nota congiunta Nicolino Panedigrano e Riccardo Viola che secondo il loro punto di vista questa “Catanzaro-centrica” non dovrebbe esistere in quanto “ nel consiglio provinciale siedono lametini che sono (o dovrebbero essere) all’opposizione e che in passato hanno anche votato documenti a sostegno della richiesta di istituire a Lamezia l’Hub della rete trauma”. “Eppure – aggiungono – in Parlamento siede da vent’anni l’on Galati, più volte Sottosegretario e che ha sempre mostrato di potere, se vuole. Eppure – ricordano – il PD di Lamezia, anche nel turbinio di commissari durati lo spazio di un mattino, ha impegnato il partito in discussioni, interventi pubblici, documenti a difesa del nostro ospedale, di recente ha nominato il Dr Muraca responsabile dell’obiettivo di una riqualificazione della sanità ospedaliera, il suo consigliere regionale Scalzo in occasione della inaugurazione del nuovo Servizio trasfusionale si è impegnato a sostenere il rilancio del nostro ospedale per farlo diventare un HUB, la sua senatrice Lo Moro ha presentato una interrogazione parlamentare al Ministro della sanità, chiedendo di sapere perché non siano stati utilizzati i fondi dormienti destinati alla trasformazione dell’ospedale in Polo Traumatologico Regionale e contestando le motivazioni della non attivazione della Rete Politrauma, prevista ed attuata in tutte le Regioni, anche in quelle più piccole come la Sardegna e la Liguria, ma non in Calabria”.
Eppure, per Panedigrano e Viola, “la città ha appena eletto un Sindaco che ha fatto della lametinità il suo vessillo elettorale e che non è nemmeno dello stesso colore politico del Presidente Bruno”. Proseguendo nella loro analisi sostengono che “serve allora uno scatto d’orgoglio corale. Il commissario – si legge ancora nella nota – Scura è venuto in casa nostra per dirci che non intende far la guerra per tutelare Lamezia. E sta mantenendo la parola. Però per altri la guerra la va facendo. A Crotone ha deciso di riaprire la terapia intensiva neonatale e di attivare l’emodinamica a dispetto dei suoi stessi decreti che prevedono il contrario”. Quindi per Panedigrano e Viola, “il Sindaco a questo punto deve fissare il previsto consiglio comunale aperto sulla sanità, chiedere ed assicurarsi la presenza del Presidente Oliverio, del commissario Scura, della senatrice Lo Moro, dell’on Galati, del consigliere Scalzo, dello stesso presidente della provincia Enzo Bruno, dei consiglieri provinciali lametini e dei Sindaci del territorio”. Panedigrano e Viola vogliono “sapere quali obiettivi si stanno predisponendo per il nostro ospedale e per la nostra sanità nel nuovo decreto in elaborazione”. Comunque per Panedigrano e Viola “la questione quale sanità a Lamezia è oggi più chiara e comprensibile e sta tutta nella valutazione del territorio dell’istmo che la Regione vuol dare”. Quindi ritengono che “è necessario che l’area venga riconosciuta come un unico bacino d’utenza nella prossima programmazione sanitaria che parte, appunto, dai bacini d’utenza per stabilire il livello degli ospedali e la presenza delle specialità. Serve – sostengono – un riequilibrio nella sanità della provincia, destinataria di finanziamenti maggiori rispetto alla media regionale che al momento sono però concentrati al 75% su Catanzaro”. Insomma Panedigrano e Viola vogliono “capire su quali posizioni e per quali richieste e con quali mezzi i partiti, i loro massimi rappresentanti istituzionali e l’amministrazione comunale si possano e si vogliano impegnare per la difesa e il rilancio della nostra sanità”.