Sanita’: M5S, governo non copra misure scellerate Urbani e Scura

rp_nesci-Parentela-lamoggi-300x2081-300x208.jpgCatanzaro – Con un’interrogazione al presidente del consiglio e ai ministri della Salute, dell’Economia e della Giustizia, i deputati del M5s Dalila Nesci e Paolo Parentela hanno posto il problema dei recenti decreti di modifica dei budget sanitari privati. Per i 5 Stelle, nella sanita’ calabrese bisogna cancellare il clientelismo, l’affarismo e l’utilizzo politico dell’amministrazione pubblica. Per questo, Nesci e Parentela hanno chiesto ai ministri interrogati “se non ritengano opportuno disporre con urgenza una compiuta disamina, in sede di vigilanza, in ordine ai decreti commissariali n. 26/2016 e n. 27/2016, volta a una ripartizione razionale delle risorse a garanzia del diritto fondamentale alla salute e del buon funzionamento del sistema sanitario regionale”. “Dopo l’arbitraria ripartizione dei fondi per il 2015 – spiegano i due parlamentari – il duo Scura-Urbani ci riprova, intanto confermando che mancavano criteri predefiniti per l’assegnazione delle risorse, come abbiamo detto dalo scorso luglio, nel silenzio costante del governo centrale. “I nuovi provvedimenti commissariali – sottolineano i parlamentari 5 stelle – contengono contraddizioni evidenti, insostenibili e gravemente lesive della capacita’ di risposta del sistema sanitario regionale, piegato a colonnelli del Pd nazionale e a boss di Ncd. Il sistema sanitario calabrese e’ prossimo all’implosione, perche’ gravato da uno squilibrio enorme tra pubblico e privato e tra singoli privati. Purtroppo, con le politiche conseguenti al Trattato di Maastricht, la sanita’ e’ strettamente subordinata alla disponibilita’ di risorse sempre minori. In Calabria abbiamo l’allarme rosso, perche’ il piano di rientro e’ diventato uno strumento di mera conquista politica, in cui i pazienti e gli ammalati non contano nulla. Il governo centrale – concludono Nesci e Parentela – non puo’ ancora ignorare, tacere, rinviare, distrarre, recitare a soggetto e coprire le misure scellerate di Scura e Urbani”.