Sanita’: M5S, chiede revocare incarico ad Arena

nesci-parentela-crotoneCrotone – “Il commissario dell’Asp di Crotone, Sergio Arena, è responsabile d’aver sospeso abusivamente la verifica in corso del punto nascita di Crotone, che dall’ispezione parlamentare di noi 5 stelle non risulta affatto avere i requisiti previsti dalla normativa. Pertanto, Arena, che ha risolto la verifica con una deliberazione illegittima, deve ripristinare la verifica secondo legge e un minuto dopo dimettersi”. Lo hanno detto i deputati M5s Dalila Nesci e Paolo Parentela in una conferenza stampa a Crotone, dopo aver visitato il punto nascita dell’ospedale civile e incontrato il procuratore della Repubblica, Giuseppe Capoccia, al quale hanno riassunto la vicenda specifica e la modificazione della norma regionale sulla durata dei commissari, che ha portato a una nuova proroga per l’incarico di Arena, nonostante l’approvazione, fin dallo scorso agosto, dell’albo degli idonei alla carica di direttore generale d’azienda sanitaria. Gianluigi Scaffidi, consulente tecnico dei 5 stelle per la sanità, ha spiegato in conferenza le criticità oggettive del punto nascita di Crotone: “presenza di una sola sala parto e non delle tre previste dalla legge, per di più in condizioni che ne compromettono l’igiene; disponibilità di un’impropria isola neonatale, box travaglio sotto dimensioni, mancanza di un percorso sporco-pulito e, soprattutto, di un percorso dedicato dalla sala operatoria”. Nesci e Parentela hanno lanciato l’allarme sulla sicurezza dei punti nascita in Calabria, partendo da Crotone. I due parlamentari hanno incontrato nell’ospedale di Crotone la mamma del piccolo Gabriel, per il quale al procuratore hanno chiesto “verità e giustizia riguardo al tragico evento”, senza mischiare il caso con l’avvenuta sospensione della verifica del punto nascita e “la successiva deliberazione con cui la direzione aziendale l’ha – per Nesci e Parentela – dichiarato idoneo fuori delle norme”. I due parlamentari 5 stelle scriveranno una lettera al governatore Mario Oliverio, per chiedere di revocare l’incarico ad Arena, alla luce del “gravissimo colpo di mano sul punto nascita di Crotone”.