Sequestro rete fognaria Vibo: inquirenti, “grave inquinamento”

spagnuolo-mario-procuratoreVibo Valentia – Inquinamento ambientale, danneggiamento, getto pericoloso di cose e scarico non autorizzato di reflui fognari i reati per i quali al momento procede contro ignoti la Procura di Vibo Valentia che in un’operazione congiunta del Corpo Forestale dello Stato, della Guardia di Fiananza, della Capitaneria di Porto e dei vigili del fuoco, ha sequestrato in via d’urgenza il sistema fognario della citta’. “Ci troviamo con il torrente Sant’Anna che rappresenta una vera e propria fogna a cielo aperto”, ha dichiarato il procuratore di Vibo , Mario Spagnuolo, nel corso della conferenza stampa seguita all’operazione denominata “Black Water”. Direttamente nel torrente Sant’Anna, secondo l’ipotesi accusatoria, sarebbero state sversate le fogne cittadine e “le analisi dell’Arpacal – ha aggiunto il procuratore – hanno evidenziato risultati preoccupanti con la presenza persino di alluminio negli scarichi, tanto che l’Arpacal ha chiesto l’interessamento dell’Asp per far fronte all’inquinamento. Il problema – ha evidenziato il procuratore – era ben noto alla pubblica amministrazione sin dal 2008, quando il Comune di Vibo ha ricevuto fondi per 8 milioni di euro al fine di sistemare l’intera rete fognaria”. Di grave inquinamento ambientale ha parlato invece il pm Filomena Aliberti, titolare dell’inchiesta la quale ha spiegato come tutto e’ partito dalla voragine apertasi a Vibo nel pieno centro cittadino il 15 gennaio scorso.