Catanzaro – Il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, ha respinto qualsiasi collegamento con gli arrestati per gli affari della ‘ndrangheta nel centro d’accoglienza migranti di Isola Capo Rizzuto, tra cui Leonardo Sacco e Antonio Poerio ritratti in sua compagnia in una foto scattata a una cena in Calabria e pubblicata nel 2015 dall’Espresso.
“Spulciando il profilo Facebook di questo qui”, ha riferito da Bruxelles l’ex ministro dell’Interno alludendo ad Antonio Poerio, “gli esperti di social media hanno trovato una galleria fotografica di personaggi di altissimo livello e con tutti i principali protagonisti della politica italiana, e non solo della politica. Facendo politica, ciascuno ha migliaia di foto: per carattere, non mi sottraggo quando mi chiedono una foto. E non mi pare – ha concluso – che sia stato introdotto nell’ordinamento giuridico italiano il reato di fotografia”. Dagli atti dell’inchiesta e’ emerso che Poerio si vantava della foto insieme ad Alfano: “Io tengo la fotografia con un ministro, ma chi c… non la vorrebbe una fotografia con un Ministro, scusa?”, afferma in un colloquio intercettato. In effetti la foto pubblicata dall’Espresso con l’allora titolare del Viminale e’ stata rintracciata sul profilo Facebook di Leonardo Sacco, giovane e rampante presidente della Misericordia di Isola Capo Rizzuto, al centro dell’operazione “Jonny” che ha evidenziato rapporti tra la cosca Arena e la gestione del piu’ grande centro per immigrati in Europa.
Nelle pagine della corposa ordinanza per il fermo di 68 persone, la Dda di Catanzaro ha intercettato un dialogo che sarebbe avvenuto dopo la pubblicazione di quella foto. Nello studio sono presenti proprio Antonio Poerio, l’imprenditore fotografato a Cosenza con Alfano e Sacco, Francesco Cantore e Fernando Poerio, cugino e socio di Antonio. Sia Antonio che Fernando Poerio, oltre a Cantore, risultano tra i destinatari del provvedimento di fermo emesso oggi dalla Dda. I riferimenti dell’intercettazione sono proprio a quella foto e alle elezioni che si sarebbero dovuto svolgere nei mesi successivi. Gli intercettati manifestano incredulita’ per lo scandalo destato dalla foto. “Ad Alfano lo vogliono proprio buttare a terra…”, dice Poerio, che aggiunge: “Ma vedi che non e’ che teniamo la fotografia con Toto’ Riina..”. A Poerio e’ stata notificata una interdittiva antimafia che lo ha escluso dall’appalto del centro di accoglienza: “Noi a quella cosa, a quella cena – dice – che siamo andati, prima di andare, dieci giorni prima abbiamo mandato i nostri documenti…la loro..il loro ufficio accertano chi sono io, chi e’ quello, quello e quell’altro…”. E Fernando Poerio rassicura: “Evidentemente non c’era niente…”. Antonio Poerio: “E hanno visto che io ero buono..che..ma non lo vedi che lui neanche replica? Il Ministro..che c… gliene frega a lui?!”. Dunque, almeno stando a questa intercettazione, lo staff dell’organizzazione della cena avrebbe verificato in anticipo le presenze, comprese quelle di Antonio Poerio e di Leonardo Sacco, ora finiti in carcere con l’ordinanza della Dda e per i legami con la potente cosca Arena.