Coronavirus: Corbelli a Santelli, a Torano nessun focolaio

Catanzaro  – “Presidente Santelli, liberi il nostro comune, dove non c’è alcun focolaio, ma solo dei casi (una trentina) circoscritti alla vicenda di Villa Torano che interessa, con un centinaio di contagiati, almeno altri 13 comuni del circondario(e non solo)”. E’ l’appello-denuncia, che, con un post su Fb, fa alla Presidente della Regione, Jole Santelli, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli.
Corbelli , nel video, rivolge “un pensiero a tutte le vittime, nel mondo, del coronavirus, ai contagiati” e un messaggio particolare ai suoi concittadini risultati positivi che invita “ad avere fiducia e speranza che molto presto usciranno da questa brutta esperienza” e li elogia “per il coraggio e la dignità con cui stanno affrontando questo difficile momento”. Ma il leader di Diritti Civili non nasconde “la sua rabbia per la nomea (finita anche sulla stampa nazionale) di nuovo focolaio d’Italia, di addirittura nuova Codogno, una vergogna, una falsità, una menzogna, appiccicata, afferma, al suo comune e soprattutto per quella che definisce la sua prigionia, che, come per tutti gli altri, va avanti da oltre 40 giorni, che gli impedisce di fatto poter uscire per ritornare nella strada, andare nei luoghi di sofferenza per aiutare le persone che hanno bisogno, così come faccio da oltre 35 anni. Invece proprio oggi che a soffrire è la mia gente io sono confinato, recluso in casa e impossibilitato ad uscire, nonostante la mia storia e il mio impegno civile e umanitario. Questo perché si fa pagare il disastro di Villa Torano (per cui ritorno a chiedere Verità e Giustizia) solo al mio comune, con la chiusura e blindatura soltanto di Torano Castello, quando ad essere interessati dal contagio alla Rsa sono almeno altri 13 comuni della zona e anche delle stesse città di Cosenza e Rende. Questo è quello che la stampa nazionale, con la sua pletora di inviati in giro per il paese, non dice, presentando, in modo ignobile e provocando la mia civile indignazione, il nostro comune come il nuovo focolaio d’Italia, la nuova Codogno! Per questo chiedo la revoca dell’ordinanza e la liberazione del mio comune. Per ottenere questo risultato, se necessario, sono pronto anche alla disobbedienza civile e se, serve, anche allo sciopero della fame”.