Lamezia: torna l’incubo dei cani avvelenati

cane-avvelenato-lt12Lamezia Terme – Continuano a susseguirsi a Lamezia Terme i casi di morte per presunto avvelenamento di cani. Non si arresta quindi il fenomeno dell’eliminazione violenta dei cani randagi, vittime innocenti di mostri che non amano certo gli animali e che fanno di tutto per eliminarmi perché convinti che possano far del male. L’ultimo ritrovamento questa mattina in via Arturo Perugini dove, appunto, è stata segnalata la presenza di un cane morto per avvelenamento.
Aumentano, quindi in città i casi di avvelenamento di cani sia randagi che di proprietà.
Fenomeno quello dell’avvelenamento che ieri è stato al centro di un incontro svoltosi nella sala giunta del Comune di Lamezia Terme, su richiesta dal Rifugio Fata con il sostegno e la partecipazione di Fratell’d’Italia per mezzo dei suoi rappresentanti, Rosario Aversa commissario cittadino, Cesare Materasso delegato regionale e Teresa Vescio responsabile del dipartimento ambiente e agricoltura, alla presenza del sindaco Paolo Mascaro, di Francesco De Sarro Presidente del Consiglio, del comandate della Polizia Municipale colonnello Zucco e dell’Asp di Catanzaro Servizio Veterinario per discutere, appunto, dei vari episodi di avvelenamento di cani avvenuto nel nostro territorio e del fenomeno del randagismo e nel corso del quale è stato fatto presnete che “il fenomeno sta diventando incontrollabile e di conseguenza urgono provvedimenti urgenti per porre fine a tali vili atti”.