Equità Territorio interviene sulla vicenda dei resti del “brigante” Villella

Lamezia Terme, 11 dicembre 2019 -Il nuovo movimento politico “Equità Territorio”, nato dall’intuito del giornalista e scrittore Pino Aprile, interviene in merito alla vicenda che riguarda la battaglia per la restituzione dei resti di Giuseppe Villella. Battaglia che 10 anni fa su intrapresa dal “Comitato No Lombroso” e condivisa da 160 comuni della Calabria, che vedeva come comune capo fila Motta Santa Lucia:

“Il Movimento 24 Agosto Equità Territoriale resta basito nello apprendere che il comune di Motta Santa Lucia, nella persona del sindaco Ivano Egeo, abbia deciso di non proseguire il ricorso presso la Commissione Europea di Giustizia avverso la decisione della Cassazione, che ha respinto l’istanza perorata dall’ex sindaco Amedeo Colacino e dal Comitato No Lombroso in base alla quale si chiedeva la restituzione dei resti di Giuseppe Villella e degli altri meridionali uccisi dai Savoia e in mostra presso il Museo Lombroso. Secondo la Cassazione e quindi anche per lo stesso Egeo, i resti umani e i crani dei nostri avi sono beni culturali e non meritevoli di degna sepoltura.
Ne prendiamo atto ma allo stesso tempo non comprendiamo la decisione del sindaco in pectore, il quale, insieme al vice sindaco Artibani, votò a favore della deliberazione di consiglio comunale che diede inizio a tale battaglia. Dopo dieci anni Motta Santa Lucia, città simbolo della battaglia antilombrosiana, che ha ottenuto il sostegno di 160 comuni, di una Regione, di una provincia e di 40 mila aderenti, grazie anche alla battaglia portata avanti dal comitato Nolombroso, rinnega se stessa e il proprio passato. Così agendo si pone la parola fine al festival del brigante, si sconfessa Colacino, padre politico putativo di Egeo e addirittura sono stati presentati libri pro Lombroso. Libri privi di alcun fondamento scientifico e impregnati di razzismo.
Facciamo nostro il rammarico dell’ex sindaco Colacino e come Movimento 24 Agosto Equità Territoriale chiediamo ufficialmente e pubblicamente al sindaco Egeo di rivedere questa posizione assurda e ambigua, per ridare dignità a Motta Santa Lucia, premiata sia a Gaeta che a Napoli e riconosciuta in tutto il mondo come città simbolo della rivisitazione storica.”