Università Catanzaro: Caruso, è strumentalizzata dalla politica

Francesco Caruso

Francesco Caruso

Catanzaro – “Credo che ci sia solo una strumentalizzazione politica di fondo, qui dobbiamo solo studiare, non fare polemiche povere, come quelle messe in campo”. Sono le parole di Francesco Caruso, gia’ No Global e deputato di Rifondazione Comunista, che oggi ha tenuto la sua prima lezione alla facolta’ di Sociologia dell’universita’ di Catanzaro, mentre il sindacato di polizia Coisp protestava per le strade della citta’ contro la sua presenza all’ateneo. La lezione di Caruso e’ stata seguita da una squadra di agenti della Digos. L’ex no global oggi docente, al suo ingresso in aula, e’ stato applaudito a lungo dagli studenti. “Qui non c’e’ nulla di antistato, qui bisogna solo studiare e forse e’ questo che fa paura – ha detto Caruso – perche’ il vero nemico da combattere e’ l’ignoranza”. “Io sono rimasto sconcertato per il fatto che esponenti delle forze dell’ordine possano sindacare su chi possa insegnare in una universita’ – ha detto ancora Caruso – e mi ricorda il regime degli anni ’30, ma quegli anni bui sono passati e vale la pena di ricordare quei 12 professori che si opposero a tutto questo e furono cacciati dalle universita’”. “Io cerco di mantenere un’attenzione e un attivismo rispetto ai disastri sociali e disuguaglianze che attanagliano la nostra societa’ – ha detto Caruso – ma non vengo certo qui a spiegare agli studenti come si fa uno striscione, ma piuttosto come una regione come la nostra possa avere una possibilita’ di successo”. “Agli studenti chiedero’ solo di impegnarsi per studiare le dinamiche del territorio – ha detto ancora Caruso – e chiedero’ di realizzare dei veri laboratori per studiare la sociologia del territorio, per dotarli di elementi di analisi critica della loro realta’”. “Studiare non e’ di sinistra e l’ignoranza di destra o viceversa – ha detto Caruso – ma mi piace sottolineare il boom di iscrizioni che ha avuto questo corso, vuol dire che c’e’ voglia di interrogarsi sui dilemmi della nostra societa’ contemporanea”.