Infanzia: il tour del garante fa tappa a Catanzaro e Scalea

Tour-Garante
Catanzaro – Ha tanti colori diversi la settima tappa del tour voluto dal garante per l’infanzia e l’adolescenza Vincenzo Spadafora. Diritti al futuro. Una piccola grande Italia da raccontare si ferma in Calabria. “Stiamo girando il Paese in cerca di “buone pratiche” per metterle a sistema, farle conoscere e farne tesoro. In alcuni casi abbiamo visitato realta’ che sono dei “modelli” replicabili altrove, sempre sono risposte a situazioni di forte disagio. Risposte che partono dal basso, da associazioni, famiglie, privati”. Martedi’ 17 alle 18.30 il tour si fermera’ alla Comunita’ ministeriale di Catanzaro che ospita ragazzi in misura cautelare o in esecuzione pena. Il garante li incontrera’, sentira’ le loro parole, desideri, storie (se avranno voglia di raccontarle). Il centro ha un laboratorio di riuso/riciclo, produce un giornalino fatto dai ragazzi stessi Ancora in viaggio liberamente. “L’ascolto e’ una delle parole chiave del nostro tour”, spiega Spadafora “un ascolto che ci sta insegnando molto e da’ ai ragazzi nuova speranza”. Il giorno successivo, la prima visita della giornata sara’ dedicata all’Istituto penale per minorenni Silvio Paternostro di Catanzaro, dove si e’ in procinto di inaugurare nuovi spazi per le attivita’ e la formazione: una chiesa, un teatro, una palestra, una stanza per i colloqui fra genitori e figli, come raccomandato dal protocollo firmato dal garante insieme all’associazione Bambinisenzasbarre. Nella struttura i ragazzi che seguono scuola e varie attivita’ – tra cui un corso per pizzaiolo e un laboratorio di pittura – e producono un giornalino d’istituto Il cielo e’ di tutti… quelli che hanno le ali. “La poverta’ materiale e culturale si eredita quasi sempre. Purtroppo”, ricorda il garante “ed e’ lo Stato incaricato a colmare le differenze di opportunita’”. Sempre mercoledi’ 18, alle 13.30, il tour fara’ tappa a Scalea, cittadina dell’alto Tirreno dove crescere e’ gia’ un’impresa: non esistono strutture ricreative ne’ sportive pubbliche, non ci sono teatri e cinema, e la crisi ha lasciato nelle famiglie strascichi pesanti. Una zona anche a forte rischio di dispersione scolastica. Ed e’ qui, nella difficolta’, che due progetti, sviluppati da Save the children, risultano ancor piu’ significativi. Si tratta di Fuoriclasse, che supporta lo studio e l’apprendimento. “Il lavoro e’ centrato sulla partecipazione attiva dei ragazzi, un’altra parola chiave dell’Authority che io presiedo: partecipazione”. Il secondo e’ Punto luce, aperto a bambini e adolescenti (fascia 6-16 anni): molte le attivita’ educative proposte, dal supporto scolastico alla cittadinanza consapevole. Le attivita’ sono affidate a Libera, con il coordinamento di Save the children. “Soprattutto in zone a forte infiltrazione da parte della criminalita’ organizzata, e’ importante offrire esempi. Fare. Contrapporre alla cultura del malaffare, la cultura delle regole e della civilta’”.