Catanzaro – Il presidente del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese Grazioso Manno, in riferimento a quanto accaduto negli ultimi giorni, con l’arresto del “potentissimo” (così definito da tutti i commentatori) Ercole Incalza, ha scritto una lettera al presidente del Consiglio Renzi, al ministro Lupi, al sottosegretario Del Rio, al presidente dell’ Anticorruzione Cantone e al Presidente della Regione Oliverio. “Avendo letto tutte le notizie che lasciano stupiti, rispetto alla problematica delle grandi opere e dei lavori pubblici in generale, – si legge nella lettera – resto sempre di più convinto che, intorno alla Diga sul Melito, sia stata giocata da alcuni una “sporca partita”. Manno ricorda di aver chiesto più volte di accertare se “nel comportamento dell’Astaldi, vi fosse stato raggiro e dunque truffa” e che dopo la rescissione del contratto con il gruppo nel 2008, sostiene di aver inviato “centinaia di lettere e comunicazioni ai vari Presidenti del Consiglio, ai vari Ministri che si sono succeduti” senza avere risposta. Il presidente del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese si domanda, dunque, se nella questione della diga sul fiume Melito “vi sia la mano di Ercole Incalza?”, storico dirigente del ministero dei Lavori pubblici, arrestato su richiesta della procura di Firenze nell’Operazione “Sistema “”. Sono anni che, – afferma Manno – quotidianamente, portiamo avanti, con fiducia e ottimismo,una battaglia che abbiamo e continuiamo a definire anche di legalità. Ma ancora oggi, nessun riscontro. La nostra pazienza è finita. Per l’ennesima e ultima volta – continua – con un accorato appello, chiedo a voi tutti un incontro urgente”. Manno afferma che se nel caso in cui il Consorzio non dovesse ottenere una risposta “cambieremo verso e mobiliteremo Sindaci, Istituzioni, Associazioni e tutti coloro che ritengono giusta, nonché essenziale, la nostra battaglia per lo sviluppo e per l’economia della Calabria” “Chiamerò a raccolta – conclude il presidente dell’Ente Consortile – tutti “gli uomini di buona volontà”, e questa volta verremo sotto Palazzo Chigi e davanti al Ministero delle Infrastrutture e non faremo sconti a nessuno”.