Criminalita’: Catanzaro; questore, “reati in calo”

Giuseppe Racca

Giuseppe Racca

Catanzaro – “Ci sono indagini in corso da parte di tutte le forze di polizia rispetto agli ultimi fenomeni. Forse non tutti questi episodi sono riconducibili alla criminalita’ organizzata. Spesso e’ facile nascondersi dietro a certi fatti che magari sono riconducibili ad altre forme fuori dalla criminalita’”. Lo ha detto il questore di Catanzaro, Giuseppe Racca, rispondendo alle domande dei giornalisti rispetto agli ultimi episodi criminali registrati a Catanzaro e all’allarme sociale che ne e’ derivato. Il questore ha posto in evidenza i dati sulla criminalita’, dal momento che , ha detto, “sono addirittura in riduzione rispetto agli ultimi anni. Vedendo le statistiche nel totale dei delitti tra il 2013 e 2014 – ha affermato Racca – ho notato una flessione, anche in questo primo trimestre. Chiaro che sul fenomeno della percezione avete un ruolo anche voi della stampa. Ci sono stati fatti anche nel 2013, ma da allora sono passati due anni e mezzo, purtroppo il male e’ insito nell’uomo. Noi dobbiamo contribuire a che certi fenomeni siano ridotti al massimo, con l’aiuto di tutti. Per questo – ha dichiarato – mi rivolgo alla cittadinanza perche’ segnali situazioni di sospetto e di pericolo. Noi ci siamo e cercheremo di dare risposte ad ogni richiesta del cittadino. In materia di sicurezza possiamo sempre fare qualcosa di piu'”. Rispetto al potenziamento della squadra Mobile, passato al livello superiore di dirigenza, Racca ha spiegato: “La squadra Mobile e’ stata rinforzata e sta lavorando, e ne abbiamo visto i risultati in alcune operazioni. Ovviamente e’ come la situazione dei vasi comunicanti, si prendono uomini da una parte e si mettono all’altra. Comunque stiamo rivedendo la riorganizzazione dei servizi sul territorio, d’intesa anche con il prefetto, e chiediamo la collaborazione delle altre istituzioni, in modo che ognuno faccia la propria parte. La sicurezza si chiama partecipata, se tutti offriamo il proprio contributo si raggiunge quella necessaria”. Sui temi specifici e la percezione dei cittadini ha aggiunto: “L’accattonaggio non e’ un problema di polizia, dobbiamo preoccuparci di reati piu’ gravi. Il concetto va legato al fenomeno chiamato degrado. A parte la crisi economica che il Paese sta attraversando, con l’aumento del fenomeno dell’accattonaggio, per il disagio delle forze piu’ deboli, sul degrado mi rivolgo alle forze sociali visto che e’ anche figlio della maleducazione, e qui mi sento di sentirsi chiamati tutti a fare la propria parte. Non e’ possibile che le forze dell’ordine siano chiamati anche ad educare i minori – ha concluso il questore – tra l’altro considerato che su di loro possiamo incidere molto poco”.