Catanzaro – “Mani che lavorano, pensieri che volano”, questo il titolo della mostra fotografica, conclusione di un percorso lungo cinque mesi, che ha visto protagonisti i ragazzi dell’istituto Penale per Minori Silvio Paternostro di Catanzaro. Un iter educativo che si è compiuto con l’esposizione di ventidue scatti, realizzati durante le ore di attività e che vedono “protagoniste” le mani che lavorano, metafora di una “evasione” mentale dalla realtà quotidiana in cui vivono. La fotografia, in questo percorso, è stata il mezzo per raccontare questa evasione lasciando ai ragazzi la libertà di esprimersi. I “pensieri che volano” sono le frasi che accompagnano e spiegano le istantanee, realizzate in bianco e nero e a colori. Le frasi, tradotte anche in rumeno e dialetto, racchiudono i sentimenti dei ragazzi, lasciando intravedere il loro intimo e le loro storie. Una mostra fotografica, che sarà visitabile nei giorni del Festival lametino “Trame.5”, realizzata dai ragazzi grazie alla tutor Chiara Strangis, docente di fotografia. Le frasi che accompagnano le foto saranno stampati sulle magliette che i volontari indosseranno per tutta la durata di Trame.5 Festival, dal 17 al 21 giugno prossimi.