Catanzaro: Guerriero, città non attrattiva e il turismo soffre

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Catanzaro – Il consigliere comunale Roberto Guerriero ne è certo “Catanzaro è la città meno attrattiva tra i capoluoghi di provincia calabresi”. “La scarsa attrattività di Catanzaro – spiega Guerriero – è stata di recente certificata attraverso un indice, lo Iac  (Indicatore di attrattività locale) elaborato su precisi dati statistici ed economici dalla Assirm, l’associazione che raggruppa gli istituti di ricerche di mercato e sondaggi di opinione. Una cosa seria. La notizia, pur presente sui principali network informativi, è passata da noi in sordina, mentre è stata comprensibilmente strombazzata ai quattro venti per esempio nella città dove l’indice è risultato più alto, ovvero Reggio Calabria. Come è stato fatto notare, avrebbe invece meritato un dibattito approfondito, perché mette nero su bianco una sensazione ampiamente diffusa in chiunque abbia un comune senso critico e una visione sufficientemente staccata dalle convenienze di parte o del momento. Eppure l’Amministrazione è ben attenta ai richiami mediatici che pur raramente vengono rivolti alle vicende cittadine. In questo caso si è preferito prendere la scopa, ramazzare quel tanto che basta e spingere la polvere sotto il tappeto. Sperando che il vento, benedetto nel presente clima torrido, aiuti a fare apparire più pulita una città che invece, detto in modo brutale ma efficacemente incontestabile, è sporca come non mai. Non in senso metaforico, ma letterale, con buona pace dei toni trionfalistici con cui vengono amplificati i dati parzialissimi sulla raccolta degli ingombranti e sull’avvio della nuova gestione dei rifiuti. Un giro rapido per le vie del centro storico vale più di cento descrizioni. Non c’è ciglio stradale che non sia invaso dalla gramigna, né angolo tra marciapiede e muro dove non cresca rigogliosa la paritaria  È il periodo dell’anno in cui l’asserita vocazione turistica di Catanzaro dovrebbe risaltare al massimo grado. La realtà contempla invece una desolante assuefazione al peggio, commista alla furbesca tendenza ad affidarsi al caso e alla fortuna: l’Amministrazione spera cioè che il turista capiti al posto giusto al momento giusto, e si lasci momentaneamente  attrarre dal mare che è bello, dal lungomare che è colorato, dal festival del cinema che brilla di stelle e stelline, dagli improvvisati festeggiamenti al patrono possibili solo per la buona volontà di qualche privato. L’Amministrazione in generale e il settore Turismo in particolare tirano a campare, sono per la politica del giorno per giorno. Inaugurano rifacimenti di piazze e giardini facendoli passare come rinascita a nuova vita e mettendo tutto nel famoso calderone degli ottanta e passa cantieri aperti. Ma per fare cosa? Si arriva agli appuntamenti ( quelli extra evento, quelli che interessano la vita del cittadino comune) con il fiato grosso e la fastidiosa sensazione di essere perennemente inadeguati e in ritardo”.