Girifalco – Democratici per Girifalco e Cittadini liberi e attivi, i due gruppi di minoranza presenti nel consiglio comunale, hanno illustrato alla stampa e alla cittadinanza l’emendamento che presenteranno all’attenzione del prossimo consiglio comunale in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione 2015. Un emendamento congiunto che i consiglieri Mario Deonofrio, Luigi Stranieri e Teresa Signorello, con il quale i due gruppi intendono modificare alcune scelte operate dall’amministrazione in carica. I gruppi di minoranza “vogliono tagliare i capitoli dedicati alle consulenze dirette e al finanziamento delle attività di comunicazione del comune, per rimpinguare i capitoli dedicati alle politiche sociali”. Secondo Stranieri, Deonofrio e Signorello “in un periodo storico così difficile, non solo per i conti pubblici ovviamente ma soprattutto per le condizioni economiche di larghi strati della popolazione, si può benissimo fare a meno di impiegare massicce risorse per il ricorso a consulenze e per le pratiche di comunicazione ai cittadini, per concentrare risorse invece nel campo dell’intervento e delle politiche sociali per alleviare e calmierare quantomeno gli effetti peggiori sulla popolazione di una crisi economica e sociale che pare senza fine”. Deonofrio, Signorello e Stranieri, poi hanno messo in evidenza che “la stesura del bilancio, come atto monocratico, è stato predisposto dalla sola maggioranza che non ha ritenuto opportuno coinvolgere né i consiglieri di opposizione né tanto meno la società civile né le associazioni”. Metodologia, hanno spiegato che “ha poco del bilancio partecipato, anzi è l’antitesi di quello che dovrebbe essere, almeno, il tentativo di condivisione dello spirito di uno strumento politico-amministrativo, indispensabile per la programmazione”. Ed entrando nel merito della lettura dei vari capitoli di bilancio, Deonofrio, Signorello e Stranieri, hanno riferito di avere constatato “come questa amministrazione ha fortemente penalizzato quelle voci che erano a sostegno delle problematiche sociali riferite ai nostri concittadini più svantaggiati, nonché, prendendo spunto da quel noto ministro che sottolineò “con la cultura non si mangia”, ha ritenuto opportuno annientare i fondi delle attività culturali, quali manifestazioni teatrali e scavi archeologici”. Questa decisione, hanno inoltre spiegato i tre consigliere “passata nella stessa maggioranza, dove si annidano assessori e consiglieri con deleghe alla cultura, alle tradizioni”, sono “divenute, di fatto, vuote grazie a queste scelte. Le novità che caratterizzano questo strumento – hanno infine riferito – amministrativo vanno individuate nei fondi destinati all’informativa ai cittadini, il cosiddetto “ufficio stampa”, nonché i fondi destinati alla progettazione e consulenze esterne”.