Catanzaro – “Rivisitare l’idea della citta’ capoluogo”, avvalendosi di “realizzazioni e investimenti di precedenti amministrazioni comunali e provinciali sul tema della mobilita’, dell’uso del patrimonio edilizio cittadino, della sua riqualificazione”. Giovanni Puccio, componente della segreteria regionale del Pd, interviene nel dibattito sul futuro di Catanzaro proponendo ” una grande operazione che porti a ripensare la citta’, valorizzando vocazioni e funzioni territoriali unificandone la visione: centro storico, centro direzionale, l’hinterland ionico e quello lametino con le sue dotazioni infrastrutturali”. “Catanzaro capoluogo – sostiene PUccio – e’ di fronte ad uno dei cambiamenti piu’ rilevanti della sua storia. E’ un processo che da tempo sta ridisegnando la fisionomia di una citta’ sempre piu’ policentrica. Spontaneismo sollecitato da vari fattori politici e sociali, ma esposti ad effetti disgreganti i cui esiti sono caratterizzati dall’abbassamento dei livelli delle prestazioni pubbliche, da quelli socio-assistenziali e sanitarie alla carenza di mezzi di mobilita’ pubblica e delle infrastrutture materiali ed immateriali. Le potenzialita’ del capoluogo – sottolinea – si sono via via depauperate ed oggi ci troviamo difronte a domande di cittadinanza inevase ed a carenze che sara’ difficile colmare. Un gap, uno scarto anche rispetto alle altre citta’ calabresi e che viene percepito in termini di frustrazione e di chiusura. Si potra’ dire che questo e’ il risultato di un processo storico nel quale le classi dirigenti catanzaresi hanno dimostrato di non essere all’altezza della sfida democratica regionale. Il problema – prosegue – non e’ di mettere voti sulla pagella, si tratta, invece, di capire il senso dei cambiamenti che sono intervenuti a Catanzaro, nel suo hinterland e si potrebbe dire oltre la stessa classe dirigente. Ma oggi non interessa la polemica: sarebbe colpevole se non si affrontasse in modo concertativo il tema di questa area territoriale, delle sue funzioni e delle sue risorse, da quelle umane a quelle infrastrutturali e funzionali”.
Diventa perniciosa, secondo Puccio, “la disputa di potere ferragostana sugli assetti di potere cittadino, su deleghe assegnate o tolte, su un Sindaco con una maggioranza logorata e in frantumi che non trova collante politico per collocarsi a livello della sfida e dei cambiamenti intervenuti in Calabria e nella provincia catanzarese. La crisi e’ cosi’ acuta che non ha precedenti storici. Le note vicende che hanno coinvolto gli esponenti politici del governo locale piu’ autorevoli, hanno messo in luce un sistema di potere che e’ effetto e causa della grave crisi della Citta’. I cui effetti sono devastanti e ne’ si potra’ risolvere anche se al capezzale verranno chiamati i piu’ autorevoli luminari dell’urbanistica e del marketing territoriale. La polemica e il palleggiamento delle responsabilita’ diventa sempre piu’ una sterile esercitazione di una politica autoreferenziale e sempre piu’ distante dalle domande dei cittadini. Nei prossimi giorni, in ragione dei traslochi degli assessorati dalla Citta’ alla Cittadella regionale, si unifichera’ – sottolinea – finalmente il sistema regionale delle prestazioni dell’ente Regione. E’ cosa burocratica? E’ solo un cambio di domicilio? Qual e’ il grado di concertazione tra i vari livelli istituzionali? In quale misura miglioreranno le prestazioni regionali e i luoghi di lavoro dei dipendenti regionali? Il funzionamento di quella struttura in che rapporto sta con la Citta’? Tutti interrogativi – dice – ai quali la classe dirigente cittadina non pare essere interessata”.